Le opere di Shakespeare in 90 minuti? Sì, si può fare! Divertente e spiritosa la versione di Andrioli, Checcacci e Degl’Innocenti

CALENZANO – Irriverente e spiritosa, una sfida teatrale, una “mission impossible” diventata, invece, una riuscita prova di teatro. “Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti (in versione abbreviata)”, il riassunto di 37 opere tra drammi, tragedie e commedie del drammaturgo ingelse, nella versione originale è stata portata in scena da Roberto Andrioli, Fabrizio […]

CALENZANO – Irriverente e spiritosa, una sfida teatrale, una “mission impossible” diventata, invece, una riuscita prova di teatro. “Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti (in versione abbreviata)”, il riassunto di 37 opere tra drammi, tragedie e commedie del drammaturgo ingelse, nella versione originale è stata portata in scena da Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degl’Innocenti al Teatro Manzoni il 1, 2 e 3 aprile. Dal rap a Master Chef, dai giochi di parola (come il Molo di Venezia anziichè il Moro) al teatro fisico, fino alle opere “eliminate” o proposte al contrario. Insomma lo spettacolo, il bignami del teatro, piace e diverte anche le giovani generazioni che, ieri sera hanno riempito il teatro Manzoni senza mai pensare di essistere divertendosi alle opere shakespeariane.

“The Complete Works of William Shakespeare (Abridged)” è il titolo dello spettacolo noto anche come: “The Compleat Wrks of Wllm Shkspr (Abridged)”, tradotto in italiano come: “Le opere complete di William Shakespeare in 90 minuti (in versione abbreviata)” è stato scritto da Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield. Roberto Andrioli, Fabrizio Checcacci e Lorenzo Degl’Innocenti de La Macchina del Suono oltre a recitare hanno curato la regia dello spettacolo usando la versone originale e quello che è andato in scena è’ uno tsunami di rocambolesche avventure teatrali dove si mischiano tecniche interpretative diverse. 

Le 37 opere del Bardo vengono riassunte (a volte in una sola frase) con una rapidità interpretativa più veloce della luce e un approccio scenico che volteggia tra le pieghe di una nuova commedia dell’arte dalla quale recupera la comicità fisica ad un teatro in movimento, pronto e scattante che sembra adatto ai nostri giorni. L’omaggio a Shakespeare ha anche alcuni momenti “più classici” con un paio di monologhi imprevedibili tra una battuata comica e un gioco di parole. Quello messo in scena è quasi un laboratorio del palcoscenico, potremo dire, dove anche il pubblico diventa parte dello spettacolo grazie all’abilità dei tre attori (Andrioli, Checcacci, Degl’Innocenti) che salgono e scendono dal palcoscenico, dialogano con gli spettatori e si prendono amabilmente in giro. Risate e applausi. Spettacoli così ne vorremmo vedere altri. L’unico neo non riguarda lo spettacolo, ma gli spettatori che purtroppo non rispettano l’orario di inizio dello spettacolo. A dispetto di quanto previsto (inizio ore 21.15) lo spettacolo è cominciato alle 21.30 perchè il pubblico non era ancora seduto. Una brutta abitudine che, secondo noi, dovrebbe essere cambiata e far capire agli spettatori che arrivare in orario è solo una questione di rispetto per chi in quel momento è in scena.