“Le Signe Art Festival” entra nel vivo. Con “La locandiera” di Goldoni messa in scena da Mald’estro Compagnia

LASTRA A SIGNA – “Siamo fermamente convinti che la cultura è per tutti e noi cercheremo di portarla a tutti”: parole, queste, del direttore artistico de “Le Signe Art Festival”, Alessandro Calonaci, nel giorno della presentazione del festival. Festival che dopo l’inaugurazione di giovedì scorso con la consegna del “Premio Leon Battista Alberti”, questa sera, […]

LASTRA A SIGNA – “Siamo fermamente convinti che la cultura è per tutti e noi cercheremo di portarla a tutti”: parole, queste, del direttore artistico de “Le Signe Art Festival”, Alessandro Calonaci, nel giorno della presentazione del festival. Festival che dopo l’inaugurazione di giovedì scorso con la consegna del “Premio Leon Battista Alberti”, questa sera, lunedì 11 luglio, entra nel vivo. In che modo? Con “La Locandiera” di Goldoni, che Mald’estro Compagnia mette in scena alle 21.30 presso la Torre di Ponte a Signa.

“La locandiera – spiega Calonaci – era di Ponte a Signa per una serie di studi fatti in questi due anni di pandemia e alcuni colpi di fortuna. E posso assicurarvi che è stata ideata da Goldoni grazie alla locanda Bicchierai al Ponte. All’epoca della stesura dell’opera, per arrivare a Firenze da Pisa e Livorno, era necessario risalire il fiume Arno fino all’ultimo porto: Ponte a Signa, dove si trovava la locanda che Goldoni frequentava nei suoi viaggi verso Firenze e alla quale si ispirò per la sua celeberrima commedia. Direte: come fa lei Calonaci a sapere tutto ciò? Sappiate che i documenti riguardanti quella locanda esistono tutt’oggi e sono di proprietà dell’Accademia del Coccio. I registri affermano infatti che Carlo Goldoni alloggiò più volte proprio lì e che la locanda fu gestita proprio da una donna: la figlia del proprietario deceduto. E’ tutto vero o è solo frutto della mia immaginazione? Venite a scoprirlo stasera”.