Le Signe piangono Silvano Bertini: da oggi il mondo del pugilato è più triste

LASTRA A SIGNA/SIGNA – Quando si dice il destino. Nel giorno dell’inaugurazione della seconda edizione de “Le Signe Art Festival”, appuntamento che vuole unire più che simbolicamente i Comuni di Lastra a Signa e Signa, ci lascia Silvano Bertini. Nato a Signa nel 1940, ha poi vissuto sempre a Lastra a Signa ma è ricordato […]

LASTRA A SIGNA/SIGNA – Quando si dice il destino. Nel giorno dell’inaugurazione della seconda edizione de “Le Signe Art Festival”, appuntamento che vuole unire più che simbolicamente i Comuni di Lastra a Signa e Signa, ci lascia Silvano Bertini. Nato a Signa nel 1940, ha poi vissuto sempre a Lastra a Signa ma è ricordato con grande affetto su entrambe le sponde dell’Arno. Anche perché a Signa, alla palestra della Donizetti, ha iniziato a incrociare i guantoni. Campione italiano, campione europeo nei Superwelter, è stato medaglia di bronzo nei pesi Welter ai Giochi olimpici di Tokyo del 1964. Il suo ultimo match, invece, è stato nel 1973 quando affrontò per il titolo mondiale il giapponese Koichi Wajima, ritirandosi alla dodicesima ripresa. Ma sono state soprattutto la sua grande umanità e disponibilità a renderlo persona, oltre che atleta, di grande spessore.

La prima a darne l’annuncio, su Facebook, è stata la nipote, Simona Del Fante: “Oggi è venuto a mancare mio zio Silvano Bertini, grande campione di pugilato”. Poi il tam tam è proseguito e, nel corso della giornata, è arrivata la triste conferma. Al cordoglio dei familiari si aggiunge anche quello della sezione delle Signe dei Veterani dello sport, Nesti-Pandolfini: “Oggi è venuto a mancare il campione di pugilato delle Signe Silvano Bertini. La sezione Unvs è vicina in questo triste momento alla famiglia e a tutti gli amici di Silvano”. Le esequie si svolgeranno martedì 29 giugno alle 10 nella chiesa di San Martino a Gangalandi a Lastra a Signa. Anche da parte della redazione di Piananotizie le condoglianze alla famiglia di Silvano Bertini.

“Silvano Bertini di Sassoforte, – scrivono Valpedo Becagli e il compianto Leandro Cavalensi nel bel libro scritto nel 2002 per l’Ente Fiera di Signa dal titolo “Ai bordi del ring – La Signa di Gino Nuti ed Enzo Benelli, volume da cui riprendiamo la fotografia relativa al podio di Tokyo che pubblichiamo qui di seguito – un campione tutto speciale: grande, avrebbe potuto diventare grandissimo, ma avrebbe dovuto rinunciare alla sua filosofia di vita che vedeva al primo posto altri valori rispetto a quelli del successo e del denaro. Non ha mai voluto accettare compromessi. Ma abbiamo il sospetto che proprio per questo si sia dimostrato ancora più grande di quanto il verdetto del ring avrebbe mai potuto esprimere”. Parole bellissime che certificano, se ce ne fosse ancora bisogno, il valore dell’uomo oltre che del pugile.