SIGNA – Quella di oggi, giovedì 18 marzo, è una giornata comunque significativa per quanto riguarda il progetto di realizzazione del nuovo ponte sull’Arno. Oggi, infatti, scadono i termini per la presentazione delle osservazioni al suo tracciato per la Valutazione d’impatto ambientale. E, come dicono Vincenzo De Franco, capo gruppo della Lega in consiglio comunale, e Marco Colzi, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia, “lo abbiamo appreso da un privato cittadino e non dall’amministrazione comunale, la cui comunicazione, da mesi, è rivolta solo al conteggio dei nuovi casi Covid, alla chiusura di parchi e piazze e nulla riferisce, neppure nelle sedi istituzionali, sugli altri aspetti più rilevanti della vita della nostra cittadina”.
“Vogliamo anche evidenziare – aggiungono i due esponenti politici – la gravità del fatto che il presidente della Regione, Eugenio Giani, sia stato invitato in consiglio comunale a Lastra a Signa e non a Signa, dove gli effetti di quel progetto di ponte, di cui l’amministrazione comunale signese si è resa “complice”, si manifesteranno in modo molto più pesante. Facciamo inoltre notare che la scelta, deliberata e illegittima, di dichiarare che quel progetto avrebbe un costo inferiore a 50 milioni, è esclusivamente fatta per escludere la partecipazione dei cittadini al dibattito pubblico. In seguito vedremo se i costi finali supereranno o no tale importo”.
“Dalla lettura delle osservazioni che finora sono state depositate, si evince come Italia Nostra, unica associazione ambientalistica che è intervenuta, abbia letteralmente stroncato il progetto, troppo impattante, in quanto la strada passa attraverso due parchi, nonché troppo vicina ai centri abitati di Signa e Lastra a Signa, con conseguente mancata riduzione dell’inquinamento, anzi, con un maggiore aggravio. Per Signa sarà una situazione drammatica perché sulla nostra città si riverserà il traffico veicolare, anche pesante, di Campi, Firenze e Lastra a Signa per un flusso che si stima il triplo di quello attuale, con concentrazione massima nella zone di via Arte della Paglia, via delle Bertesche e zona dei Colli Alti, oltre che della Costa, dunque all’interno del centro cittadino ed in prossimità delle scuole. Sarà anche da tenere conto che il Corpo della Polizia municipale, se non adeguatamente potenziato, sarà largamente insufficiente e inadeguato per tenere sotto controllo e gestire la situazione”.
“A nostro parere, – dicono De Franco e Colzi – è assolutamente vera e corretta l’osservazione di Italia Nostra laddove afferma che “considerato che l’opera stradale proposta sembrerebbe originata, tra l’altro, dalla necessità di salvaguardare l’area sita in Comune di Signa destinata alla compensazione della distruzione di uno dei Laghi della Piana in funzione del progettato nuovo aeroporto, si osserva che tale riserva e previsione di salvaguardia non ha ragione di essere mantenuta davanti ad una ipotesi di infrastruttura aeroportuale allo stato attuale irrealizzabile”. Questo significa che l’opera compensativa con cui l’amministrazione comunale ha sacrificato il “piano Manetti” (dove doveva passare il vecchio progetto del ponte già approvato nel 2015), persegue gli interessi esclusivi dell’aeroporto di Firenze in danno della nostra città. Infatti, quello del piano Manetti sarà ricordato come il più grande scempio ambientale della storia signese, dato che li dovrebbe essere realizzato il lago e le zone umide per una estensione addirittura per ben 89 ettari in compensazione del tombamento del lago di Peretola che di fatto hanno bloccato il precedente progetto del ponte”.
“Molto critici anche tutti gli altri rilievi: opera inadeguata rispetto al traffico che deve supportare, – concludono – ponte a una altezza insostenibile (deve scavalcare la ferrovia sopraelevata), nessuna opera compensativa a fronte del forte impatto ambientale, contraddizione tecnica di voler realizzare rilevati stradali autonomi all’interno di una vasca di espansione delle acque fluviali, ciò che costringerebbe a ricercare nuovi terreni da destinare alle acque esondate e la frapposizione di barriere. Viste anche le osservazioni fortemente critiche del Ministero per i beni culturali, siamo sempre più convinti che non era questa la soluzione migliore per il tracciato, come abbiamo sostenuto nelle tante mozioni e interrogazioni presentate nei vari consigli comunali, tutte inesorabilmente bocciate dalla maggioranza, ma la precedente, che prevedeva il transito lontano dal centro abitato e dall’accesso al parco. Soluzione tramontata per la miopia dell’amministrazione comunale che ha scelto per basse ragioni politiche e di partito di accogliere le opere compensative dell’aeroporto di Firenze nel nostro territorio”.