Lega, la querelle continua. E De Franco fa “la conta” delle preferenze alle ultime amministrative

SIGNA – Non accenna a placarsi la querelle all’interno della Lega di Signa. Con un botta e risposta che vede in campo tutti i protagonisti di questa vicenda: il capo gruppo Vincenzo de Franco, gli ex consiglieri Luca Scala e Antonio Morelli (adesso nel Gruppo misto) e il responsabile politico Lega Salvini Premier di Firenze, […]

SIGNA – Non accenna a placarsi la querelle all’interno della Lega di Signa. Con un botta e risposta che vede in campo tutti i protagonisti di questa vicenda: il capo gruppo Vincenzo de Franco, gli ex consiglieri Luca Scala e Antonio Morelli (adesso nel Gruppo misto) e il responsabile politico Lega Salvini Premier di Firenze, Alessandro Scipioni. Oggi torna a parlare De Franco: “Intanto vorrei far notare che, il fatto che Scala e Morelli, a fine agosto, abbiano “comunicato al partito” che dal consiglio comunale successivo non avrebbero più fatto parte del “gruppo consiliare Lega Salvini Premier di Signa” e che avrebbero proseguito la loro esperienza politica nel Gruppo misto, non significa essersi dimessi automaticamente dal movimento, circostanza che può avvenire ai termini di statuto o per volontaria dimissione del socio dal partito o per sua espulsione/depennamento”.

“Nel caso specifico, – aggiunge il capo gruppo della Lega – essendo i due ex consiglieri della Lega confluiti nel Gruppo misto, si sono posti in palese contrasto con le norme statutarie del movimento Lega, che, in data 9 ottobre, ha comportato la loro radiazione dal libro soci, come da comunicazione che ci è pervenuta dai vertici Lega sul gruppo di Signa nella stessa data. Quindi, Scala e Morelli dovrebbero informarsi meglio prima di pronunciare discorsi in libertà. Ma sul punto credo che possano trovare soddisfazione certa e smentita al loro dire rivolgendosi direttamente alla Lega. Quello che davvero è inaccettabile e contrario a ogni verità storica è che Scala e Morelli si sono arrogati “il merito” del lavoro che mi avrebbe consentito alle scorse comunali di pervenire al ballottaggio con Fossi “garantendomi 360 voti”. Se la politica non ha memoria la matematica non è opinione personale”.

“Scala – conclude De Franco – alle ultime comunali ha conseguito 55 preferenze, Morelli 88. Forza Italia ha ottenuto 163 voti. Sommando i voti della lista Forza Italia con le loro preferenze, i voti complessivamente conseguiti sono 306 e non 360 come erroneamente sempre da loro indicato. Quindi, a conti fatti, con il contributo di tutta la coalizione, ho ottenuto 2.250 voti. Ciò significa che, al netto dei 306 voti citati ne residuerebbero ben 1.944, nettamente al di sopra dei 1.801 conseguiti da Matteo Mannelli che mi avrebbero visto comunque concorrere al ballottaggio con Giampiero Fossi, anche senza i voti di Scala, Morelli e FI. Forse la considerazione che oggi mi sento di fare è un’altra: quanti voti ho perso candidando Scala e Morelli nella lista Lega?”.