Legambiente: “La tramvia nella Piana deve essere una risorsa importante”

CAMPI BISENZIO – Emergono luci e ombre dal “Rapporto Pendolaria 2015” presentato questa mattina da Legambiente Toscana. Luci e ombre che riguardano tutta la Toscana “con troppi soldi – si legge in una nota – stanziati ancora per il trasporto su gomma”. Insomma, quella che viene fuori dai dati di Legambiente è una Toscana che […]

CAMPI BISENZIO – Emergono luci e ombre dal “Rapporto Pendolaria 2015” presentato questa mattina da Legambiente Toscana. Luci e ombre che riguardano tutta la Toscana “con troppi soldi – si legge in una nota – stanziati ancora per il trasporto su gomma”. Insomma, quella che viene fuori dai dati di Legambiente è una Toscana che viaggia a due velocità: “Da un lato troviamo una regione virtuosa rispetto a tante altre, con una continuità negli stanziamenti a partire dal 2012, innovazione del servizio e aumento quantitativo su specifiche linee. Ma dall’altro lato numerosi sono ancora a tutt’oggi i disagi quotidiani sul nodo di Firenze”. E’ questa la fotografia scattata da “Pendolaria”, il rapporto dedicato alla mobilità sostenibile “e ai diritti di chi ogni giorno si sposta in treno. Ma c’è ancora da fare. Carrozze vecchie, ritardi, aumento del prezzo dei biglietti e degli abbonamenti. In Toscana, dal 2010 al 2014 la media dei tagli ai servizi è stata del -3,7% e la media degli aumenti tariffari del +24,2%. Per non parlare dell’età media dei convogli in circolazione che è di 12,5 anni, mentre quelli con più di 20 anni sono ben il 18%” Quali sono dunque i problemi che i pendolari toscani devono affrontare ogni mattina? “Firenze è oggi in una situazione complicata perché sono in ritardo le opere relative alla linea dell’Alta Velocità con la nuova stazione, con conseguenze e ripercussioni disastrose anche sul servizio pendolare. Naturalmente occorre migliorare anche le linee esistenti per rendere competitivo il servizio pendolare in particolare realizzando il raddoppio della linea tra Borgo San Lorenzo e Firenze”. “Quello che emerge è un quadro stazionario della situazione in Toscana, indubbiamente meglio classificata rispetto ad altre regioni in cui il trasporto su ferro è agli albori, ma certamente ancora molto migliorabile; – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – se pensiamo infatti al noto deficit ferroviario della Toscana meridionale e della tratta Siena/Grosseto, non possiamo pensare alla nostra regione come a un’area dotata di una piena statura europea. Come ancora difficile da sopportare è la disparità di trattamento riservata agli investimenti sulla gomma e sulle grandi opere Tav, entrambi segnali non certo d’innovazione e di sviluppo sostenibile”. Per Legambiente “una risorsa importante, su cui dovrebbe puntare la Regione, è quella della progettualità sul Tram-treno della Piana. La proposta riguarda l’area vasta Firenze-Prato-Pistoia in cui si potrebbe inserire un sistema integrato di tramvie e linee ferroviarie tra Firenze, Campi Bisenzio e Prato. La voglia di mobilità sostenibile c’è. Basta guardare la tramvia di Firenze, la cui rete al momento è costituita dalla sola linea T1, è uno degli esempi più importanti di come offrire un servizio moderno ed efficiente per i pendolari grazie anche alla frequenza delle corse (nei momenti di punta una ogni 4 minuti) ed alla velocità di collegamento, che permette di raggiungere il centro di Firenze da Scandicci in soli 23 minuti. I numeri sono sempre più in crescita. I viaggiatori all’anno hanno ormai superato i 13 milioni con almeno il 25% dell’utenza che in passato viaggiava su auto privata, si tratta di 3 milioni e 200 mila di auto che ogni anno restano a casa”.