L’ennesima beffa per i lavoratori Stefan: i modelli Cud compilati senza evidenziare i debiti dell’azienda

SESTO FIORENTINO – La vicenda Stefan ha dell’assurdo: e i lavoratori dell’azienda che a Sesto Fiorentino ha chiuso i battenti nel novembre scorso, ancora una volta si trovano costretti a denunciare l’ennesimo sopruso. L’ ultimo atto della lunga serie riguarda la compilazione dei modelli Cud. I modelli, si legge in una nota sindacale, sono stati […]

SESTO FIORENTINO – La vicenda Stefan ha dell’assurdo: e i lavoratori dell’azienda che a Sesto Fiorentino ha chiuso i battenti nel novembre scorso, ancora una volta si trovano costretti a denunciare l’ennesimo sopruso. L’ ultimo atto della lunga serie riguarda la compilazione dei modelli Cud. I modelli, si legge in una nota sindacale, sono stati consegnati a metà aprile, e sono stati compilati senza evidenziare i debiti che l’azienda ha verso i propri dipendenti. Intanto i lavoratori dei negozi aperti aspettano ancora il pagamento delle mensilità di settembre, ottobre e novembre 2012. Ancora più grave è la situazione per i lavoratori dei negozi che sono stati chiusi, perché, prosegue la nota “l’amministratore unico Giuseppe Videtta ritiene di non dover pagare le persone che sono rimaste suoi dipendenti e che ha messo a casa senza aver attivato per loro alcun ammortizzatore sociale: le lavoratrici dei negozi di Scarperia e Sesto Fiorentino hanno avuto il saldo dell’ ultimo stipendio a novembre scorso ed era quello di luglio 2012”. E come se non bastasse adesso c’è anche la questione Cud. “Quello del Cud – dicono i lavoratori Stefan – è un altro boccone amaro: nei nostri Cud non solo non si capisce quale è stato il reddito effettivo dell’anno, ma non è stato neanche calcolata la cifra dell’imponibile sul reddito effettivamente percepito”.

Nel corso degli ultimi mesi i lavoratori Stefan, spiega la nota sindacale, si sono visti privati della maternità, del rimborso 730 dell’anno 2012, si trovano decurtata in busta paga, la cessione del quinto che però non viene versata, lasciati con mensilità arretrate nei punti vendita attivi e con la sospensione degli stipendi in quelli non più attivi. “Oggi sono privati della possibilità di fare la dichiarazione 730 congiunta con il coniuge – conclude amaramente la nota – così come il modello Unico e la dichiarazione Isee: oltre il danno di non venire pagati, pure la beffa di essere privati del diritto di accedere alle agevolazioni dovute”.