Liberazione di lotta alla Gkn: “O di qua o di là, è arrivato il momento di decidere da che parte stare…”

CAMPI BISENZIO – “Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare”: mutuando ai giorni nostri “I pastori”, la nota poesia di Gabriele D’Annunzio, soprattutto dopo la cerimonia per la Liberazione nel Comune di Campi che quest’anno l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Anpi, ha volutamente organizzato di fronte ai cancelli della Gkn, potremmo tranquillamente scrivere “Settembre, andiamo. E’ […]

CAMPI BISENZIO – “Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare”: mutuando ai giorni nostri “I pastori”, la nota poesia di Gabriele D’Annunzio, soprattutto dopo la cerimonia per la Liberazione nel Comune di Campi che quest’anno l’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Anpi, ha volutamente organizzato di fronte ai cancelli della Gkn, potremmo tranquillamente scrivere “Settembre, andiamo. E’ tempo di lottare”. Perché quella di oggi, come ribadito dal sindaco di Campi, Emiliano Fossi, dal delegato Rsu, Matteo Moretti, e dal appresentante dell’Anpi di Campi Bisenzio, Fulvio Conti, “è una Liberazione di lotta” ma, soprattutto, “è arrivato il momento di decidere da che parte stare”. Perché dopo l’incontro di due giorni fa in Regione, che ha suscitato non pochi mugugni fra i lavoratori della Gkn, e la loro “occupazione” di ieri mattina della stessa Regione, è il momento delle prese di posizione, decise e convinte.

Anche perché il termine ultimo del 22 settembre per la messa in atto della procedura di licenziamento da parte dell’azienda si avvicina a grandi passi e “le parole, gli attestati di solidarietà, – ha detto Matteo Moretti – che comunque sono stati e sono importanti, adesso devono lasciare il posto ai fatti concreti. Vi siete espressi in maniera unitaria fino a oggi ma con l’inizio di settembre abbiamo notato che qualcuno ha iniziato a sfilarsi. Adesso bisogna guardarci davvero negli occhi, così come stiamo facendo adesso. Qui davanti a me vedo tanti sindaci (arrivati in massa da tutta la Città metropolitana, n.d.r.), vedo la Regione, vedo tanti rappresentanti delle istituzioni e noi non vogliamo distinguere fra chi è della nostra parte o meno perché avremmo soltanto da rimetterci. Ma non vedo nessuno del Ministero, non vedo nessuno del Governo, eppure siete tutti dello stesso partito. E’ ancora possibile trattare con l’azienda per evitare la messa in liquidazione dello stabilimento? Noi pensiamo di no ed è per questo che siamo ancora qui con i nostri corpi e con la nostra fedina penale e siamo pronti a metterle in gioco entrambe. A settembre ci sarà un cambio di passo ed è per questo che chiediamo alle istituzioni azioni concrete, il momento della solidarietà è finito”.

Parole pronunciate di fronte a un silenzio carico di tensione, una tensione palpabile, il segnale più evidente di chi non ha alcuna intenzione di arrendersi. Parole pronunciate sotto un sole cocente, quasi un faccia a faccia con il presidente della Regione, Eugenio Giani, presente in mezzo a tutti i sindaci ma rimasto in silenzio anche a conclusione della manifestazione. Parole a cui hanno fatto da eco quelle, altrettanto veementi, del sindaco Fossi, fin dal primo giorno schierato al fianco dei lavoratori: “Quella di oggi, ovvero di celebrare qui il giorno più bello per la nostra comunità, è stata una scelta consapevole. Proprio perché qui si gioca una battaglia di civiltà per la nostra comunità e per la nostra regione. Una battaglia da vincere non solo per garantire la continuità lavorativa ma anche per capire che futuro può avere il nostro paese. O di qua o di là. Oggi, come allora. Nessun passo indietro e nessuna titubanza. Nessuno molli i lavoratori. Noi non lo permetteremo”.

Ad aprire la mattinata era stato invece Fulvio Conti, che, oltre a ribadire “la solidarietà e la fratellanza dell’Anpi ai lavoratori della Gkn”, ha voluto ripetere alcuni concetti fondamentali: “Questa è una realtà produttiva attiva eppure è stata chiusa in 24 ore in maniera disumana e incivile da un fondo finanziario. Penso che sia un dovere per chi si dichiara antifascista schierarsi con i lavoratori a cui è stato rubato un esistente senza concertazione, senza preavviso. È ingiusto ciò che sta accadendo, il Governo requisisca l’azienda e la riporti in produzione. Penalizzi il fondo finanziario e la Gkn e restituisca dignità e lavoro alle persone. Applichiamo al meglio la Costituzione nata dalla Resistenza”.