Liceo Agnoletti, il racconto del “viaggio” nella “Casa della misericordia”

CAMPI BISENZIO –  Terza tappa di “Viaggiando s’impara”, il viaggio nella legalità degli studenti del liceo Agnoletti, e terzo “articolo” scritto dai ragazzi: dalla Reggia di Caserta alla “Casa della misericordia”, ecco il loro racconto. Ricordiamo che il progetto è promosso da Macramè Cooperativa Sociale Onlus, liceo Agnoletti, Porto delle Storie, Libera e associazione Futura […]

CAMPI BISENZIO –  Terza tappa di “Viaggiando s’impara”, il viaggio nella legalità degli studenti del liceo Agnoletti, e terzo “articolo” scritto dai ragazzi: dalla Reggia di Caserta alla “Casa della misericordia”, ecco il loro racconto. Ricordiamo che il progetto è promosso da Macramè Cooperativa Sociale Onlus, liceo Agnoletti, Porto delle Storie, Libera e associazione Futura Memoria.

L’Italia, lo sappiamo, ha molte facce, affermazione che suona più che mai calzante nel paese “padre” della maschera di Pulcinella, che tutti conosciamo. E anche la nostra giornata in Campania, quella di mercoledì 7 marzo, sembra volerci confermare questa verità. La prima faccia che incontriamo è quella sfarzosa della Reggia di Caserta. Un luogo imponente, intriso di storia, i cui interni, dove oro e marmo la fanno da padroni, ci lasciano a bocca aperta. Ogni sala é una esposizione di sculture e affreschi che rapisce lo sguardo senza tuttavia cadere in quei toni grotteschi e volutamente esagerati che sappiamo essere tipici del barocco. È una piacevole parentesi storico-artistica in questo nostro viaggio sulla legalità. Ma… non è tutto oro quello che luccica, e dopo una breve pausa al ristorante “Il cortile”, gustoso promotore della filiera corta e del cibo biologico, ci lasciamo alle spalle lo sfarzo per incontrare un’altra faccia di Caserta, che si presenta davanti ai nostri occhi con il nome di “Casa della misericordia”. Un centro di accoglienza per i migranti gestito dalla Iacometti Onlus. Ad accompagnarci in questo incontro ci sono i ragazzi della cooperativa Marco Polo, nata da un gruppo di giovani scout di Caserta. Con loro ci scontriamo, seppur sotto forma di gioco, con le esperienze e le realtà che chi fugge in Italia deve affrontare. Ci fanno infatti vestire i panni di migranti in arrivo in Italia che si trovano alle prese con un sistema burocratico talvolta malfunzionante e menefreghista, anche nei confronti di persone che fuggono da atrocità e sofferenze come quelle che ci vengono raccontate dagli ospiti del centro di accoglienza. In tutti noi si instilla prepotentemente il dubbio che legge e giustizia non sempre vadano a braccetto. Non è però con questa amara conclusione che ci lasciano andare via, bensì con un accorato appello a metterci in gioco, a farci fautori di quel cambiamento che questi stessi ragazzi ci dimostrano essere possibile, facendoci capire come chiunque di noi, anche nel proprio piccolo, può contribuire a rendere migliore il luogo in cui vive.
L’ultima “maschera”, l’ultima faccia della nostra giornata è il pub “Bambusa”, caratteristico e accogliente, che oltre che del buon cibo ci omaggia di una storia che sembra quasi surreale a chi come noi non ha avuto a che fare con questa realtà. Una storia di coraggio, la storia del proprietario del locale, uno dei ristoratori che ha rifiutato di pagare il tanto temuto “pizzo” agli esponenti della camorra e che anzi ha denunciato i suoi aguzzini, innescando la serie di eventi che poi ha portato alla fondazione dell’associazione antiracket italiana di cui oggi è il presidente. Ci saluta con il sorriso che lo ha accompagnato per tutto il suo racconto, perfino quando con un pizzico di malcelato risentimento ci ha sottolineato che se lo Stato fosse stato più presente su questi territori, sia lui che gli altri proprietari di attività commerciali, avrebbero detto il loro “no” alla mafia molti anni prima.
La nostra giornata se ne va portando con se molti dubbi e incertezze su molte realtà che spesso ci sono sconosciute, ma non senza lasciarci con un po’ di confusione, ormai emblematica di un paese in cui i castelli medievali resistono alle intemperie accanto agli hotel di lusso e ai palazzi in rovina dopo un anno dalla costruzione, ma anche con la risoluta certezza che questa bizzarra terra che ci caratterizza ha una sua strana bellezza, e che abbiamo i mezzi e le capacità per prendercene cura e mostrare al mondo le ricchezze, materiali e non, che solo noi possediamo.

Lorenzo Frassinetti, Eleonora Galardini, Luca Flaviano, Leonardo Rossi, Chiara Dinoi, Daniele Cavallo