FIRENZE – E’ intervenuto questa mattina a Lady Radio Sergio Romagnani, noto immunologo e professore emerito dell’Università di Firenze. E siamo sicuri che le sue parole daranno sicuramente nuova linfa al dibattito sul Covid. Il professor Romagnani, infatti, è stato intervistato sul tema delle riaperture, poi, chiaramente, i temi trattati sono stati anche altri. “Il problema fondamentale – ha detto – non è tanto che la gente vada fuori, le possibilità di contagio fuori sono minime. Il problema, che spesso non è stato sottolineato, è il parlarsi anche per un periodo abbastanza lungo, anche con le mascherine specialmente se si è al chiuso. Nei ristoranti succede, si va a mangiare, si toglie la mascherina e non si mangia e basta. A qual punto si crea nell’ambiente un aerosol di goccioline piccole, che non sono quelle grandi, ma quelle che vengono fuori dal pronunciare delle parole”.
E sulla situazione in Toscana ha aggiunto: “Siamo in una fase di miglioramento e, ogni volta, dove si sono introdotte misure la situazione è cambiata. I morti salgono, anche a distanza, perché la morte arriva dopo 3/4 settimane. Il problema fondamentale è avere pazienza, perché i vaccini saranno la soluzione. Non la vaccinazione di massa, ma vaccinando alcune categorie tra cui gli addetti alla sanità, le persone fragili. I giovani affrontano l’infezione in maniera asintomatica, tranne alcuni casi, dobbiamo puntare forti sul vaccino e organizzarsi per la diffusione. Una volta messi al sicuro operatori sanitari e i fragili diventa una banale infezione”.
E sulla cura con gli anticorpi sviluppata a Siena: “Sembra un’arma molto importante, l’arma più importante è la prevenzione con l’organizzazione del vaccino. Non è che scompare il virus, ma scompariranno le terapie intensive e le morti, ci saranno dei normali virus. Dobbiamo distinguere cosa accade tra giovani ed anziani. Quella sarà la soluzione, gli anticorpi monoclonari sembrano essere una arma significativa. Sono preoccupato per l’organizzazione della vaccinazione”.