Lo Scuolabus non ha la pedana e la gita in biblioteca salta. Ma l’inclusione la “decidono” i bambini: “O tutti o nessuno”

CAMPI BISENZIO – L’episodio si è verificato qualche giorno fa. E riguarda una famiglia di Campi Bisenzio che vuole soltanto che Denise, la loro figlia più grande, costretta a muoversi su una sedia a rotelle a causa di una paralisi cerebrale infantile, abbia una vita come tutte le bambine della sua età. Denise ha 6 […]

CAMPI BISENZIO – L’episodio si è verificato qualche giorno fa. E riguarda una famiglia di Campi Bisenzio che vuole soltanto che Denise, la loro figlia più grande, costretta a muoversi su una sedia a rotelle a causa di una paralisi cerebrale infantile, abbia una vita come tutte le bambine della sua età. Denise ha 6 anni, frequenta la prima elementare alla scuola “Pablo Neruda” e per rendersi conto della sensibilità che la caratterizza e che “sprigiona” con chi le sta accanto, basterebbe vedere la gioia che dimostra quando per esempio incontra i suoi genitori e la sorella più piccola. Lo abbiamo visto con i nostri occhi sabato mattina e finché ci sarà da dare voce a storie come queste, noi non ci tireremo mai indietro.

Giorni prima, infatti, era in programma la prima gita di classe che gli alunni avrebbero dovuto fare. Un appuntamento che tutti aspettavano da tempo e che è saltato, diciamo, per un inconveniente tecnico. Un ostacolo che si è rivelato, almeno in quel momento, insuperabile. La speranza è che non sia così anche in futuro, a Campi come altrove, anche perché l’integrazione fra Denise, i suoi compagni di classe e gli insegnanti non è mai stata in discussione. Anzi. Ma la prevista gita alla biblioteca comunale a Villa Montalvo è saltata: il pulmino che è andato a prendere la classe, la prima A della primaria della Villa, non era dotato di pedana per far salire anche Denise con la carrozzina. Tutto rinviato al mese di maggio.

Come ci hanno raccontato infatti i genitori di Denise, il Comune di Campi ha in dotazione soltanto un pulmino con la pedana, di quelli adibiti al trasporto scolastico, per fare in modo che chiunque possa salire anche con la propria carrozzina: “Ci è stato detto che il pulmino aveva subito un incidente la settimana precedente, il tempo per ripararlo probabilmente ci sarebbe stato…”. L’ipotesi alternativa sarebbe stata quella di rivolgersi a una delle associazioni di volontariato del territorio, che si sarebbe dovuta occupare di accompagnare Denise a Villa Montalvo, ovviamente da sola, non insieme agli altri bambini. Un’ipotesi che ha visto i genitori della bambina contrari: “Stiamo lottando dalla nascita per l’inclusione di Denise e ci sarebbe sembrato un passo indietro in quella che è la nostra “battaglia”…”. Una battaglia quotidiana, aggiungiamo noi, fatta anche di valori e di princìpi che condividiamo appieno.

Questo, ci teniamo a sottolinearlo, non per una mancanza di fiducia nei confronti di chi, tutti i giorni, fa del volontariato la propria vita, ma solo per una questione di principio nei confronti di Denise. Certo, quando gli altri bambini hanno saputo che la gita non ci sarebbe stata, ci sono rimasti male. Gli insegnanti hanno spiegato loro il perché e la risposta di chi, quotidianamente, vive gomito a gomito con Denise, non si è fatta attendere: “O tutti o nessuno”. E sono quelle risposte che ci danno anche un po’ di speranza per il futuro. Chissà, magari grazie anche a loro, a chi sarà adulto in futuro, avremo una società migliore. Ce lo auguriamo. Anche per Denise. Anche per chi, come lei, nonostante tutto, sorride e ti fa sorridere.