Longinotti, a Firenze rimane un “presidio”. Le condizioni ottenute al tavolo regionale

FIRENZE – La ex Longinotti – ora Cassani – sarebbe dovuta “scomparire” a gennaio 2023, invece rimarrà un “presidio” a Firenze con i dipendenti che hanno profili non legati alla produzione. Ad aprile 2023  la  produzione nel capoluogo cesserà per essere trasferita in Lombardia, a Varese. “E’ una delle condizioni che abbiamo chiesto e ottenuto […]

FIRENZE – La ex Longinotti – ora Cassani – sarebbe dovuta “scomparire” a gennaio 2023, invece rimarrà un “presidio” a Firenze con i dipendenti che hanno profili non legati alla produzione. Ad aprile 2023  la  produzione nel capoluogo cesserà per essere trasferita in Lombardia, a Varese. “E’ una delle condizioni che abbiamo chiesto e ottenuto come Regione, convinti che un pezzo della storia industriale di Firenze dovesse rimanere qui non solo a testimonianza del passato, ma anche per le competenze e il patrimonio di saperi che hanno contraddistinto la vita dell’azienda nata nel 1936”. Lo spiega Valerio Fabiani, consigliere di Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali, che a novembre ha convocato il tavolo regionale che ha avviato il confronto con i sindacati e la Cassani, proprietaria dal 2019 della Longinotti e attiva nello stesso settore: materiale meccanico e macchine utensili per la formatura di metalli. Da quel tavolo sono scaturite le concessioni da parte dell’azienda lombarda, rimasta ferma nella decisione di trasferire la produzione rispetto a una realtà che in Toscana aveva ormai ridotto in modo significativo anche i suoi ranghi di occupazione. L’accordo tra azienda e sindacato prevede  incentivi e dote per la ricollocazione dei lavoratori.