L’opposizione e la Bretella di Capalle: “Inaugurata dopo 14 anni di attesa e di promesse non mantenute”

CAMPI BISENZIO – “A Campi c’è aria di festa, sembra che sia stata inaugurata una autostrada ed invece è terminata solo la bretellina di Capalle che ad oggi è di fatto la “circonvallazione di via dei Confini”. Non siamo di fronte alla inaugurazione della circonvallazione Ovest, quella sì molto importante e fondamentale per il nostro […]

CAMPI BISENZIO – “A Campi c’è aria di festa, sembra che sia stata inaugurata una autostrada ed invece è terminata solo la bretellina di Capalle che ad oggi è di fatto la “circonvallazione di via dei Confini”. Non siamo di fronte alla inaugurazione della circonvallazione Ovest, quella sì molto importante e fondamentale per il nostro territorio, ma solo di un pezzo di strada che collegherà Via dei Confini a nord del circolo risorgimento alla rotonda della Primaldo Paolieri, pertanto poco o nulla cambierà per il traffico di scorrimento e l’inquinamento. Dopo 14 anni di attesa, c’è davvero poco da festeggiare”.  A parlare così sono Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia, Maria Serena Quercioli, capo gruppo di Liberi di Cambiare, Andrea Cantini e Vanessa Fiaschi, della Lega, e Gianni Baudo del Gruppo misto.

“La storia della bretellina di Capalle – aggiungono – nasce dopo il 2000 a seguito dei disagi e delle proteste dei residenti di via dei Confini e di un previsto sviluppo urbanistico della zona industriale e residenziale in via del Tabernacolo e strade limitrofe che all’epoca erano terreni. Nel 2007 il prosindaco Adriano Chini annunciò che la Provincia di Firenze si sarebbe fatta carico del costo della bretella viale Paolieri-circolo Risorgimento, la strada che attraverso i campi avrebbe scavalcato via dei Confini. Un investimento di circa 2-3 milioni di euro ma previsto nel 2009. Arriviamo al 2009 e sulla stampa Chini e la giunta promettono che entro l’anno ci sarebbe stata la gara d’appalto per il prolungamento della circonvallazione nord, dalla rotonda di via dei Confini sino al circolo Il Risorgimento. Erano già state avviate, sostenevano, le procedure di esproprio, c’era il progetto mancava soltanto la gara. L’opera rimaneva finanziata dalla Provincia”.

“Nel 2017 cioè 8 anni dopo lo scenario è più o meno il solito: è cambiato il sindaco ma il progetto della bretellina di Capalle è ancora tutto in alto mare ed il progetto definito non è mai stato approvato. Nel frattempo la provincia non c’è più e i costi passano a carico dei privati che realizzano le residenze. Secondo il cronoprogramma lasciato da Chini entro il 2013 doveva esserci il completamento gli espropri dei terreni, entro giugno 2014 inizio dei lavori e fine 2015 completamento dell’opera. Con la crisi e le difficoltà finanziarie delle ditte coinvolte nell’intervento complessivo, l’opera è rimasta così impantanata fino alla fine di settembre 2016 quando  il consiglio comunale ha approvato la modifica della convenzione per il piano complesso di intervento di La Villa. Il progetto definitivo dell’opera risale al 2017 ma non era stato ancora approvato. Nel frattempo, sono partite le lottizzazioni e sono state completate e faticosamente è andato in porto anche questo tratto di strada che confluisce alla rotonda su via dei Confini”.

“Il punto – concludono i consiglieri di opposizione – è che sono stati necessari almeno 14 anni per completare un breve tratto di strada, pagato dai privati, che solo in minima parte alleggerisce il traffico sul centro di Capalle e per niente sulla via Barberinese. A fronte di ciò, però, negli anni sono stati scritti fiumi di inchiostro, fatte miriadi di iperboliche promesse, basate intere campagne elettorali ed il risultato è a dir poco criticabile, visto le obbrobriose pannellature antirumore a due passi dalle case ed il pazzesco attraversamento pedonale a due passi dall’innesto della strada e la rotonda di via Primaldo Paolieri. Da ultimo, ma non meno importante, per la realizzazione della strada bisogna ringraziare i privati, loro hanno messo i soldi e loro l’hanno realizzata, il Comune, semmai, è stato il colpevole dei ritardi negli espropri, nella definizione errata dei cronoprogrammi e delle tante promesse non mantenute. Insomma, è  tanta roba avere il coraggio di fare una inaugurazione in pompa magna”.