Luca, mezzo lucano e mezzo versiliese, l’ultimo “Calenziano” del 2017 è lui

CALENZANO – E così, settimana dopo settimana, storia dopo storia, siamo arrivati all’ultimo “Calenziano” del 2017 e di questa prima parte del progetto. Un progetto che ha appassionato e incuriosito i nostri lettori fin dall’inizio, come testimoniano le tantissime visualizzazioni sia sulla home page di Piananotizie che sulla nostra pagina Facebook. Un progetto destinato a […]

CALENZANO – E così, settimana dopo settimana, storia dopo storia, siamo arrivati all’ultimo “Calenziano” del 2017 e di questa prima parte del progetto. Un progetto che ha appassionato e incuriosito i nostri lettori fin dall’inizio, come testimoniano le tantissime visualizzazioni sia sulla home page di Piananotizie che sulla nostra pagina Facebook. Un progetto destinato a sfociare in nuove iniziative già nel mese di gennaio e delle quali vi terremo informati. Già perché i “Calenziani” sono i marziani di Calenzano e continueranno a esserlo anche nelle prossime settimane. Persone che attraversano la città, la usano e ne vivono di volta in volta frammenti diversi (non meno residenti dei residenti). Ed è stato proprio a partire dal loro sguardo esterno, vagamente ignoto, tangenziale e dall’incontro con quello dei cittadini, che si è generato un racconto corale, inedito e strettamente attuale del territorio. Quello che ne è scaturito è un album collettivo, con le storie (esperienze, racconti, e tanto altro ancora) delle persone e le immagini provenienti da quello che è oggi un vero e proprio diario personale: il telefono cellulare. Ai “Calenziani” e ai lettori di Piananotizie vanno dunque i nostri migliori auguri per un sereno 2018.

Cielo sopra eternit. Quello che vedo dalla finestra del mio ufficio all’El En, dove sono responsabile di prodotto di ricerca e sviluppo della linea chirurgica. El En produce laser, in particolare io seguo i laser a CO2 per chirurgia e microchirurgia, ora all’avanguardia a livello mondiale grazie anche al mio lavoro.

Mi chiamo Luca Giannoni e con la mia compagna Giulia, che è di Settimello, qualche anno fa abbiamo comprato casa a Calenzano per farci crescere la nostra prima figlia Ginevra; poi è arrivata anche la seconda, Viola. Le mie esplosioni d’amore. Sono geneticamente mezzo lucano e mezzo versiliese, nato e vissuto a Firenze, e mai avrei pensato di prendere casa a Calenzano: da ragazzo per me qui c’erano solo capannoni e prostitute. Quando sono venuto a lavorare e poi a vivere qui ho conosciuto invece una realtà diversa: un paese a misura d’uomo, ben tenuto, con bellezze come il borgo medioevale e tanto verde. Adesso purtroppo stanno costruendo dappertutto e Calenzano sta diventando un sobborgo periferico di Firenze. Anche per questo mi batto con i comitati No inceneritore e No aeroporto: opere inutili che distruggerebbero il parco della Piana, che invece deve essere il vero polmone di quest’area già molto inquinata. Mi sono laureato in Medicina veterinaria con il massimo dei voti e lode, poi il mio sogno: vivere di musica. Creativo di natura, ho suonato e scritto canzoni insieme a mio fratello, prima con la band del liceo e poi solo io e lui (gli Stranaeco). Abbiamo lavorato con produttori e musicisti importanti, fino a incidere un singolo con l’Universal Music. Da bassista ho suonato in varie rock band, anche in megaconcerti come il Gods of metal e il Wachen. Oggi le mie prime fan sono Ginevra e Viola, che vogliono ascoltare sempre le mie canzoni e le cantano, cosa che mi scalda il cuore. Prima di entrare in El En ho lavorato con una Ong croata, a Lussino, che protegge la comunità di delfini di quel tratto di mare. Lì ancora di più ho capito che l’ambiente in cui viviamo è la cosa più importante da salvaguardare, per le generazioni future e per i nostri figli, a Calenzano e su tutto il pianeta.

I “Calenziani” sono i protagonisti di un progetto pubblico ideato da Matteo Balduzzi e Stefano Laffi, promosso dal Teatro delle Donne e dal Comune di Calenzano, che ha come media partner Piananotizie e Sesto Tv.
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