L’unione fa la forza: tutta la solidarietà di Rufina per le famiglie ucraine ospitate a Spazio Reale

CAMPI BISENZIO – I due anni di emergenza sanitaria hanno tracciato la strada: quando si parla di solidarietà, l’opportunità di fare rete fra più soggetti, uniti dal desiderio di raggiungere un obiettivo comune, dà sicuramente più forza a quello che è il progetto condiviso. Più forza ma anche più speranza, come dimostra da qualche settimana […]

CAMPI BISENZIO – I due anni di emergenza sanitaria hanno tracciato la strada: quando si parla di solidarietà, l’opportunità di fare rete fra più soggetti, uniti dal desiderio di raggiungere un obiettivo comune, dà sicuramente più forza a quello che è il progetto condiviso. Più forza ma anche più speranza, come dimostra da qualche settimana a questa parte quanto sta accadendo a Spazio Reale, che dall’inizio della guerra in Ucraina, sta ospitando 42 persone, in larga parte mamme con i loro bambini, e che qui hanno trovato una seconda casa. L’accoglienza, infatti, è uno dei princìpi fondanti nell’attività di Spazio Reale, accoglienza anche non solo verso chi, suo malgrado, sta vivendo un momento di difficoltà ma anche nei confronti di coloro che intendono dare un contributo fattivo “alla causa”.

Ne è un’ulteriore dimostrazione quanto fatto dal Comune di Rufina insieme alla Consulta dei genitori, alla “Finestra di Jacopo” e ad alcune aziende del territorio che, unendo le loro forze, hanno raggiunto Spazio Reale con tante scatole piene di vestiti, giocattoli e generi alimentari. A guidare la “missione” il sindaco Vito Maida, l’assessore Stefania De Luise e la consigliere comunale Elisa Moretti, che fa parte anche della Consulta dei genitori. Presenti anche Jacopo con i suoi genitori, Giampiero Amberti Nicoletta Corradini: Jacopo, infatti, nei mesi scorsi ha pensato di allestire una finestra dove mettere i giochi che non usa più a disposizione di quei bambini che ne sono sprovvisti. Tutto è partito da Firenze, nella zona delle Cure, ma poi la “Finestra di Jacopo” è stata aperta in tutti i Quartieri della città, a Certaldo, Sesto Fiorentino, Signa e, dal mese di gennaio, anche a Rufina. A fare gli onori di casa il direttore generale di Spazio Reale, Elisabetta Carullo, mentre l’amministrazione comunale campigiana era rappresentata dall’assessore alla partecipazione e al distretto dell’economia civile, Giorgia Salvatori. Un bel momento di condivisione, quindi, con una delle mamme ucraine, Mariam, a fare da interprete a tutte le altre persone che in questo momento sono ospitate a Spazio Reale.

“Ringrazio il Comune di Rufina e i suoi amministratori, – ha detto Elisabetta Carullo – il segnale di vicinanza dell’amministrazione comunale di Rufina e del Comune di Campi Bisenzio è di grande supporto per le famiglie che ospitiamo, ma anche per noi che quotidianamente le affianchiamo, cercando di rispondere alle loro necessità, facendole sentire a casa e avviando piccole azioni di integrazione e inclusione necessarie per garantire loro una permanenza dignitosa e serena”.

“Da quando abbiamo lanciato la raccolta – ha detto il sindaco Maida – la solidarietà dei miei concittadini è cresciuta giorno dopo giorno, a sottolineare come questa unione di intenti debba essere sempre graduale e non basarsi soltanto sull’emotività del momento. Tutta Rufina ha accolto con entusiasmo l’iniziativa e se ci fosse ancora necessità di fare qualcosa per questa gente, noi siamo sempre disponibili”. E se le mamme ucraine, nella speranza ovviamente di poter tornare quanto prima nelle loro abitazioni, hanno voluto sottolineare come quella che hanno trovato “è una grande accoglienza e che ci dà grandissima forza per andare avanti”, l’assessore Salvatori ha ribadito alcuni dei concetti che da sempre caratterizzano l’amministrazione comunale di cui fa parte: “Spazio Reale conferma ancora una volta il ruolo centrale che ha sul territorio così come sta facendo un lavoro importante sulla “rete” di solidarietà attualmente in corso. Anche perché non è facile “dare” una casa a chi invece è stato costretto a lasciare la propria abitazione. Ma si è reso conto che qui ha trovato una parte importante della nostra comunità”.