“L’Uomo dal fiore in bocca” in scena alla Stazione di Signa

SIGNA – Quale luogo migliore se non la stazione per ambientare “L’umo dal fiore in bocca” l’atto unico di Luigi Pirandello? Così la Compagnia delle Seggiole e la Nuova Compagnia di Prosa Città di Firenze, rispondendo all’ambientazione del drammaturgo siciliano premio Nobel per la letteratura nel 1934, due anni prima della sua morte, hanno deciso […]

SIGNA – Quale luogo migliore se non la stazione per ambientare “L’umo dal fiore in bocca” l’atto unico di Luigi Pirandello? Così la Compagnia delle Seggiole e la Nuova Compagnia di Prosa Città di Firenze, rispondendo all’ambientazione del drammaturgo siciliano premio Nobel per la letteratura nel 1934, due anni prima della sua morte, hanno deciso di portare la storia dell’uomo che sta per morire proprio nei locali della stazione sul primo marciapiede di piazza della Stazione 1. Lo spettacolo è in collaborazione con l’associazione ferrovieri Galileo Nesti e il Museo di Oggettistica Ferroviaria e con il Comune. La regia è di Antonio Susini. In scena ci saranno gli attori Fabio Baronti e Gianluca Pacini. La direzione scenica è di Luciano Nardini, le luci di Fabio Micheli e Lara Panieri, la fonica di Alessandro Krausz ed Elisabetta Nava, i costumi di Marta Zoltan. Lo spettacolo andrà in scena il 2, 3, 4, 5 luglio alle 21.15. Alla prima dello spettacolo, sarà possibile visitare il Museo di Oggettistica Ferroviaria.
“L’uomo dal fiore in bocca” rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano. E’ ambientato in un Caffè di una stazione dove si incontrano l’Uomo dal fiore in bocca (dove il fiore in bocca è l’epitelioma, il tumore) che sta per morire e un frettoloso viaggiatore che sta attendendo il treno.
“Affronto Pirandello per la prima volta perché, dopo quasi quaranta anni passati in teatro, ho sentito la necessità di misurarmi con il ‘maestro’ per eccellenza della drammaturgia italiana – dice il regista Susini – L’impostazione che ho voluto dare alla messa in scena parte dal testo originale, privato però di una sua dimensione e collocazione certa. Una visione a-temporale con i due protagonisti, che come immersi in una sorta di bolla gassosa, sono aldilà della terra e dello spazio, avvolti in una spirale (della vita e della morte) dove i dialoghi potrebbero ripetersi all’infinito”. Biglietti: intero 15 euro, ridotto 12 euro.