SESTO FIORENTINO – Si dice “di mamma ce n’è una sola”, ma forse bisognerebbe chiedersi quale è il significato di “mamma” la parola più facile da pronunciare per un bambino, di quante forme abbia la mamma e di come viene percepita da ogni donna e da ogni persona, da ogni bambini. Madri di carta è un laboratorio di scrittura collettiva promosso dall’Assessorato alle pari opportunità del Comune incentrato sul tema della maternità. “Il progetto – si legge nella nota degli organizzatori – si propone di sviluppare la stesura di un racconto la cui composizione sia discussa collettivamente e in modo da raccogliere le diverse esperienze di maternità derivanti dalla narrazione delle partecipanti. L’intento è quello di stimolare una riflessione sul ruolo di madre troppo spesso interpretato come univoco o stereotipato. La scelta del nome del laboratorio è meno scontata di quanto possa sembrare, la carta a cui si fa riferimento non è necessariamente immaginabile come il foglio bianco su cui si scrive, ma si è pensato piuttosto alla sua duttilità nell’ottenere forme diverse nell’arte dell’Origami”. Madri, dunque, in qualsiasi forma sia essa reale o immaginaria, biologica o acquisita. A condurre gli incontri e a guidare le partecipanti attraverso la tecnica della narrazione è Gianna Batistoni, bibliotecaria alla Biblioteca Tiziano Terzani di Campi Bisenzio e curatrice di iniziative culturali e di promozione della lettura all’interno della Società per la Biblioteca Circolante.
Ogni partecipante al laboratorio ha scelto un personaggio femminile dall’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters come proprio pseudonimo all’interno della narrazione collettiva. Unico requisito richiesto è avere voglia di raccontare. Le Madri di carta si incontrano il lunedì alle 21.15 presso il Centro Civico 2 in via Giacomo Leopardi, 72 e del laboratorio esiste anche una pagina Facebook “Madri di Carta” dove si tiene l’aggiornamento dei lavori del laboratorio. Gli incontri si chiuderanno a giugno.