SESTO FIORENTINO – “Una scia di sangue che non si è fermata nei secoli e ancora oggi prosegue. Dobbiamo fermarla” L’assessore alle pari opportunità Donatella Golini ha concluso così il Reading di Madri di Carta, ricordando “la scia di sangue” che ha attraversato la storia e la vita delle donne considerate come streghe artefici di malefici e cure “diaboliche” nelle epoche più buie del nostro passato, processo ancora oggi in atto anche se di streghe ufficialmente non si parla. Le storie di “streghe” condannate al rogo sono state oggetto di un Reading curato da Madri di Carta, il laboratorio di scrittura collettiva della Biblioteca e presentate ieri sera, 25 novembre (Giornata internazionale contro la violenza sulle donne) nella sala Luzi della Ragionieri a Doccia. “Nel nome della Rosa” ha ricostruito in modo classico la storia di una dozzina di donne considerate streghe per la loro capacità empatica, per la loro curiosità intellettuale dal 1528 al 1782. Un filo di sangue che ha attraversato due secoli e non accenna a concludersi. Al termine dello spettacolo che ha visto le letture di Valeria Nardi, Marzia Bartolini, Monica Amadori, Claudia Secchi, Chiara Meriggi e Claudio Moradei (nei panni dell’inquisitore), le Madri di Carta, a cura di Gianna Batistoni, che partecipano al progetto dell’assessorato delle Pari opportunità del Comune, si sono ritrovate sul palco e hanno distribuito rose rosse al pubblico presente, tra cui anche il sindaco Lorenzo Falchi e l’assessore Diana Kapo, oltre alla presidente delle Farmacie Elena Campostrini.
Madri di Carta. Le streghe son tornate e raccontano una lunga scia di sangue
SESTO FIORENTINO – “Una scia di sangue che non si è fermata nei secoli e ancora oggi prosegue. Dobbiamo fermarla” L’assessore alle pari opportunità Donatella Golini ha concluso così il Reading di Madri di Carta, ricordando “la scia di sangue” che ha attraversato la storia e la vita delle donne considerate come streghe artefici di […]