Maltrattavano un bulldog francese: cane confiscato, risarcimento di 500 euro a Enpa oltre alle spese legali

CAMPI BISENZIO Si è conclusa lo scorso 8 marzo l’udienza dibattimentale presso il tribunale di Firenze che aveva come oggetto il maltrattamento di un bulldog francese di proprietà di due cittadini di nazionalità cinese residenti in Campi Bisenzio, con la condanna dei due imputati per il reato di cui all’articolo 544 ter del Codice penale […]

CAMPI BISENZIO Si è conclusa lo scorso 8 marzo l’udienza dibattimentale presso il tribunale di Firenze che aveva come oggetto il maltrattamento di un bulldog francese di proprietà di due cittadini di nazionalità cinese residenti in Campi Bisenzio, con la condanna dei due imputati per il reato di cui all’articolo 544 ter del Codice penale per avere tagliato la coda e rimosso il microchip al cane, disponendo la confisca di quest’ultimo e il risarcimento a Enpa Onlus di 500 euro oltre al pagamento delle spese legali.

Il processo nasceva dall’attività investigativa delle guardie zoofile Enpa del distaccamento di Campi Bisenzio a partire dal 2018 quando, su segnalazione di alcuni cittadini, vennero informati del fatto che un cane, nei pressi dell’argine del Bisenzio, non era tenuto come si deve all’interno di un fabbricato a scopo industriale. Il personale del Nucleo Provinciale Guardie Zoofile Enpa ha proceduto quindi al sopralluogo, rinvenendo diversi cani, tra i quali un bulldog francese con un microchip non appartenete agli stati firmatari degli accordi comunitari ed extracomunitari sull’importazione dei cani tra le nazioni aderenti, cane che inoltre era stato sottoposto a caudotomia.

Successivamente le indagini sono proseguite ai fini della ricostruzione relativa ai passaggi di proprietà dell’animale e, in seguito a un ulteriore controllo, fu rilevato sullo stesso cane un nuovo microchip italiano, con certificato di iscrizione all’anagrafe canina ideologicamente falso e intestato a un cittadino di nazionalità marocchina residente a Castel Volturno e di fatto irreperibile. La Procura della Repubblica di Firenze ha pertanto proceduto nei confronti delle due persone disponendo la perquisizione domiciliare e locale dei luoghi in disponibilità dei due indagati, delegando gli accertamenti al Nucleo Provinciale Guardie Zoofile Enpa e al Comando della Polizia Municipale di Campi Bisenzio, dove nel corso delle operazioni veniva rinvenuto materiale inerente alle indagini. La sentenza, di fatto, ha confermato anche il maltrattamento di animali in sede di interventi estetici praticati sugli stessi per i quali sussiste il reato di cui all’articolo 544 ter del Codice penale.