Manca l’interprete cinese, salta udienza al processo per la rivolta dell’Osmannoro

SESTO FIORENTINO – Rinviato al prossimo 11 luglio, perché mancava l’interprete, il processo scaturito dalla rivolta dei cinesi contro le forze dell’ordine durante un controllo della Asl ai capannoni dell’Osmannoro nel giugno scorso. Gli imputati sono due orientali: il titolare della ditta che veniva controllata e un connazionale che all’interno stava allestendo un espositore di […]

SESTO FIORENTINO – Rinviato al prossimo 11 luglio, perché mancava l’interprete, il processo scaturito dalla rivolta dei cinesi contro le forze dell’ordine durante un controllo della Asl ai capannoni dell’Osmannoro nel giugno scorso. Gli imputati sono due orientali: il titolare della ditta che veniva controllata e un connazionale che all’interno stava allestendo un espositore di merce. Entrambi devono rispondere di resistenza a pubblico ufficiale; l’imprenditore anche per lesioni avendo morso a un braccio un agente. L’udienza odierna si presentava piuttosto ricca: dovevano essere sentiti gli ultimi testi dell’accusa, i due imputati e tre testi della difesa. Ma sono quasi tutti cinesi e sarebbe servito l’interprete per agevolare la comprensione della lingua. Interprete che era stata regolarmente convocata dal tribunale. Ma al momento dell’udienza non c’era e ormai, anche per lo slittamento di altri processi, era tardi per reperire un’altra professionista e sostituirla in tempo. Il processo è stato quindi rinviato all’estate.