Manuela Sabatini, la fatica non fa paura: corre il “Passatore” ed è settima al “Trittico di Romagna”

SIGNA – In pratica è come se avesse corso quasi un giorno intero. Per la precisione 20 ore e spiccioli, per un totale di 192,195 chilometri. A distanza di un anno abbiamo incontrato di nuovo Manuela Sabatini, portacolori del Gs Atletica Signa, qualche giorno dopo, proprio come nel 2016, la sua partecipazione al “Passatore”, la […]

SIGNA – In pratica è come se avesse corso quasi un giorno intero. Per la precisione 20 ore e spiccioli, per un totale di 192,195 chilometri. A distanza di un anno abbiamo incontrato di nuovo Manuela Sabatini, portacolori del Gs Atletica Signa, qualche giorno dopo, proprio come nel 2016, la sua partecipazione al “Passatore”, la storica gara sulla distanza dei 100 chilometri che da Firenze porta a Faenza. Sopratutto per provare a capire se le emozioni vissute durante la corsa fossero state, almeno in parte, metabolizzate. Quest’anno a maggior ragione perchè, nel giro di un mese e mezzo, Manuela non solo si è tolta lo sfizio di portare a termine il “Passatore” abbassando il proprio personale di quasi 2 ore (11 ore e 36 minuti contro le 13 ore e 3 minuti del 2016). In precedenza infatti aveva corso anche la “Maratona del Lamone” a Russi, in provincia di Ravenna, e la “50 chilometri di Romagna” a Castel Bolognese”, sempre in provincia di Ravenna. Tre gare valide per il cosiddetto “Trittico di Romagna”, traguardo che l’ha consacrata settima donna su sessanta partecipanti femminili e 67° assoluta al cospetto di circa 300 uomini. Applausi. Il “Passatore” poi è stato anche quest’anno il coronamento di un sogno, un sogno raggiunto grazie a due fedeli compagni di viaggio come Daniele Paoli (insieme a lei nella foto) e Alessio Vinattieri, che, alternandosi, l’hanno accompagnata lungo tutto il percorso. Un sogno raggiunto grazie soprattutto a un allenamento diverso all’anno scorso, più meticoloso, più curato nei dettagli, probabilmente anche più “divertente” e che le ha permesso di ottenere un tempo “monstre”. Insieme a lei, per l’Atletica Signa, anche Pierpaolo Parco, Stefano Passignani e Simone Neri, oltre a Fabio Lento, che invece correva con un’altra casacca, quella della PoliPodi, ma che ormai è signese di adozione. Emozioni su emozioni insomma, con i cento chilometri percorsi prima idealmente nella propria testa e subito dopo con le gambe, senza l’apporto dei due I-pod che aveva con sè (“C’era quasi tutta la colonna sonora dei film di “Rocky” – racconta – ma non li ho mai accesi, però mi davano sicurezza”) ma bevendo molta Coca Cola e mangiando uvetta e banane. “La cosa più difficile – racconta – è superare i primi 25 chilometri, poi si pensa solo a raggiungere il traguardo”. E che anche quest’anno i 100 chilometri del Passatore siano stati un condensato di belle emozioni, lo dimostra il sorriso di Manuela quando “addenta” la medaglia conquistata insieme alle altre due del “Trittico”: “Quest’anno la corsa me la sono veramente goduta, sono riuscita ad allenarmi in modo diverso e i risultati si sono visti. Da Firenze all’Olmo ho corso da sola, poi con Alessio e Daniele (che a novembre correrà la “Maratona di New York”, n.d.r.) al mio fianco, che hanno alternato bastone e carota, sono arrivata a Faenza, sono arrivata ancora una volta a Faenza”. Una corsa lunga, faticosa, da affrontare anche con il buio della notte ma mai “nemica”. Manuela pensa già all’edizione 2018, quella del “Non c’è due senza tre”, quella che, ne siamo sicuri, la vedrà ancora protagonista, magari abbassando di nuovo il proprio personale.