Marcheschi (FDI): “I ministeri della salute e degli esteri non lascino sola la Toscana a gestire il ritorno di 2.500 cinesi”

FIRENZE – Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, torna sulla questione Coronavirus e il ritorno in Italia, a Firenze e a Prato, di 2.500 cittadini cinesi che hanno festeggiato il Capodanno cinese nel loro paese. “Il ritorno di 2.500 cinesi dalla madrepatria, dopo i festeggiamenti per il Capodanno cinese, sta allarmando pratesi e […]

FIRENZE – Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, torna sulla questione Coronavirus e il ritorno in Italia, a Firenze e a Prato, di 2.500 cittadini cinesi che hanno festeggiato il Capodanno cinese nel loro paese. “Il ritorno di 2.500 cinesi dalla madrepatria, dopo i festeggiamenti per il Capodanno cinese, sta allarmando pratesi e fiorentini preoccupati dalla diffusione a macchia d’olio del Coronavirus. Persone che si recheranno a lavoro, – dice Marcheschi – che porteranno i loro figli nelle scuole, che frequenteranno luoghi e servizi pubblici mettendo a rischio di eventuale contagio migliaia di toscani. Ho perciò scritto al ministro della salute Speranza, al ministro degli esteri Di Maio e al commissario straordinario Borrelli perché non lascino sola la Toscana a gestire tutto ciò”. “Parte della comunità scientifica mondiale – aggiunge – ha lanciato l’allarme di una possibile pandemia e l’Italia e la Toscana non possono sottovalutare un tale rischio. Lo stesso sindaco di Prato aveva già espresso perplessità e preoccupazione in merito ai rientri dei cittadini cinesi dalle zone a rischio contagio: la maggior parte di essi proviene dalla provincia dello Zhejiang, quarto focolaio mondiale per diffusione del Coronavirus. Non mettere in atto qualche forma di quarantena ci sembra un incomprensibile azzardo, visto che i cittadini cinesi potrebbero essere infettati e al rientro trovarsi, durante il periodo di incubazione, completamente senza sintomi. Non è una situazione da sottovalutare che può essere risolta da misure “fai da te” come approntare un ambulatorio all’Osmannoro o fidarsi di dati comunicati da un Consolato Cinese. Sono numeri imponenti e per questo ho anche presentato un’interrogazione alla Regione perché si confronti immediatamente con il Ministero della salute e con la task-force nazionale, per richiedere misure precauzionali tempestive per gestire tali imponenti ingressi in Toscana e tutelare la salute di tutti i cittadini, cinesi e non”.