Marta: la “sua” Cupola del Duomo, al tempo del Covid, è un messaggio di speranza

SIGNA – Le storie belle del lockdown, il precedente, quando tutti auspicavamo che le cose andassero per il meglio, anche se poi si è vista come è andata a finire, emergono per fortuna anche a distanza di tempo. E riguardano quelle generazioni, le più giovani, che soprattutto in questa fase storica, sono chiamate a dare […]

SIGNA – Le storie belle del lockdown, il precedente, quando tutti auspicavamo che le cose andassero per il meglio, anche se poi si è vista come è andata a finire, emergono per fortuna anche a distanza di tempo. E riguardano quelle generazioni, le più giovani, che soprattutto in questa fase storica, sono chiamate a dare un segnale, un messaggio di speranza. E una bella storia, anche di “vena” artistica, ci arriva dalla scuola media Alessandro Paoli di Signa. Ma, ci sia consentito, allo stesso tempo è anche un segnale del “piglio” con cui dovrebbe essere presa la scuola oggi, soprattutto oggi, che si parli di studenti o di docenti. Una bella storia da raccontare soprattutto in giornate come questa, con nuove restrizioni.

La scorsa Primavera, infatti, a causa della sospensione di tutti i laboratori di “Architetture fantastiche”, presso la Palazzina Reale, il gruppo di lavoro comunicazione della Fondazione Architetti di Firenze, ha organizzato un’iniziativa per i ragazzi, che prendeva come spunto il seicentesimo anniversario della Cupola del Duomo di Firenze. I bambini hanno potuto esprimersi in modo libero e fantasioso rielaborando la cupola di Santa Maria del Fiore e realizzando sorprendenti elaborati con le tecniche più libere.

E grazie allo spirito di iniziativa di Michela Fabianelli e Rosetta Pacella, entrambe docenti alla scuola media signese, hanno partecipato al contest tre classi della prima media e quattro della seconda media, dimostrando, come ha tenuto a ribadire la professoressa Fabianelli, che “la scuola c’è stata e c’è anche in un momento difficile come quello attuale”. E una delle loro studentesse, Marta Paoletti, che l’anno scorso era in seconda media, ha ottenuto una Menzione d’onore Architetture fantastiche “per aver saputo tradurre – questa la motivazione – i contenuti architettonici della Cupola di Brunelleschi con un linguaggio idoneo, mirato alla loro comprensione da parte del mondo infantile”.

A fine contest sono state oltre 370 le opere arrivate dall’Italia e dal mondo, di tutte le forme e i colori. E alla fine di settembre è stata inaugurata una proiezione sulla facciata esterna della Palazzina Reale di tutti i lavori dei bambini e ragazzi che hanno partecipato all’iniziativa. Tutte le opere insieme, infine, ogni sera, fino al 10 ottobre, sono state proiettate sul “grande schermo” di piazza Stazione.

(Fotografie riprese dal sito www.architettifirenze.it)