Martina Righi, la prima pugile fiorentina professionista a salire sul ring è lei. E contro la Medic arriva anche la vittoria

FIRENZE – Di nome Martina, di cognome Righi. E’ lei la prima fiorentina (di sempre) a passare da dilettante a professionista ma soprattutto a incrociare i guantoni sul ring con un’avversaria. Compagna di un amico di Piananotizie (Marco Corgnati, che saluto sempre volentieri), 30 anni, un figlio di 10 anni, dal 2013 a oggi sono […]

FIRENZE – Di nome Martina, di cognome Righi. E’ lei la prima fiorentina (di sempre) a passare da dilettante a professionista ma soprattutto a incrociare i guantoni sul ring con un’avversaria. Compagna di un amico di Piananotizie (Marco Corgnati, che saluto sempre volentieri), 30 anni, un figlio di 10 anni, dal 2013 a oggi sono stati 53 i match che ha combattuto da dilettante. Poi, lo scorso fine settimana, in occasione di una riunione a Livorno che assegnava la cintura Supergallo e che è andata al padrone di casa, Jonathan Sannino, Martina ha sfidato la serba Ksenija Medic, sconfitta ai punti dopo 4 riprese da due minuti ciascuna. Esordio vincente, quindi, per la pugile fiorentina che divide i propri allenamenti fra la palestra Fit or Fight della città labronica e l’Accademia Pugilistica Fiorentina, che è anche la “casa” di Leonard Bundu che spesso segue Martina in prima persona. I maestri di riferimento sono invece Davide Giovannelli, Ivo Fancelli e Valerio Perullo, che mese dopo mese l’hanno aiutata in quella che è stata una crescita costante. Senza dimenticare il suo compagno, Marco, che in più di un’occasione le ha fatto da sparring partner, proprio perché il pugilato, come ci tiene a ribadire anche lui, “è una bella sfida con se stessi”.

Originaria di Rifredi, Martina adesso però guarda già avanti. E se su Facebook ha dato – giustamente – più spazio alle emozioni, con Piananotizie ha parlato anche di obiettivi sportivi. Che “fanno rima” “con il desiderio di lottare per il titolo italiano e poi per quello europeo”, perché le ambizioni, altrettanto giustamente, sono davvero tante. Tornando alle emozioni, invece, che in questo momento ci piace mettere più in risalto, quella di Livorno per la pugile fiorentina “è stata una serata piena di emozioni, difficile da spiegare, un sogno che finalmente si avvera dopo mille ostacoli e contro ogni circostanza. Mi avete riempito, e dico riempito, di messaggi sia prima che dopo il match. E giuro che vi ho letti tutti. Mi avete dato una carica pazzesca e avete riempito quel vuoto immenso di dover debuttare senza pubblico a porte chiuse. Siete speciali. È stato un match preparato in 10 giorni con tutte le problematiche del momento che rendono tutto più difficile. Ma testa e cuore vincono sempre. E scusatemi per avervi fatto impaurire gli ultimi 40 secondi, ho preso un colpo sulla tempia che per la prima volta non mi ha fatto più vedere, né sentire niente. Anche questo mi ha dato la possibilità di capire che tra il dilettantismo e il professionismo la storia cambia. Adesso ci mettiamo sotto a lavorare duro per preparare al meglio i prossimi match, dando ancora più spettacolo”. E’ proprio vero, testa e cuore vincono sempre.