Massimiliano Benigno, ha confessato la donna che lo ha investito: decisiva l’analisi dei filmati di videosorveglianza della zona

CAMPI BISENZIO – Adesso c’è anche l’ufficialità. La conferma è arrivata dai Carabinieri che in questi giorni, nei giorni che sono stati successivi al ritrovamento del corpo di Massimiliano Benigno sull’asfalto di via Chiella a Campi Bisenzio, hanno lavorato giorno e notte. Lo hanno fatto per dare un volto e un nome alla persona che […]

CAMPI BISENZIO – Adesso c’è anche l’ufficialità. La conferma è arrivata dai Carabinieri che in questi giorni, nei giorni che sono stati successivi al ritrovamento del corpo di Massimiliano Benigno sull’asfalto di via Chiella a Campi Bisenzio, hanno lavorato giorno e notte. Lo hanno fatto per dare un volto e un nome alla persona che avrebbe investito l’uomo nella notte fra domenica e lunedì. Nel corso della mattinata, infatti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Signa, a seguito di una serie di accertamenti connessi all’omicidio stradale di “Benigno”, hanno individuato – grazie anche alla meticolosa analisi dei filmati di videosorveglianza presenti in zona – il mezzo coinvolto nell’incidente. I riscontri sull’auto, a sua volta individuata, hanno permesso di stabilire la compatibilità della stessa con i reperti rinvenuti sul luogo del sinistro. La proprietaria del mezzo, condotta immediatamente davanti al Pm della Procura della Repubblica di Firenze titolare delle indagini, Beatrice Giunti, per essere interrogata, ha fornito un’ampia confessione, sostenendo di non essersi accorta della presenza dell’uomo sulla strada e, dopo l’impatto, in preda al panico è andata via senza avvisare nessuno. La donna risulta indagata a piede libero per omicidio stradale e omissione di soccorso.

“Grazie al grande lavoro svolto dai Carabibieri del Nucleo Operativo e radiomobile della Compagnia di Signa – scrive su Facebook l’assessore Riccardo Nucciotti – è stato possibe risalire a chi, nella notte tra domenica 10 e lunedi 11 ottobre ha investito Massimiliano. Ho poche cose da dire, una di queste è che per “Massi”, almeno un po’ di giustizia è stata fatta; l’altra è che il sottoscritto e tutta la comunità di Campi sono grati ai ragazzi e alle ragazze dell’Arma per l’impegno che quotidianamente mettono nello svolgere il loro lavoro e in questo caso ancora di più perché la loro costanza e la loro volontà di rendere giustizia al nostro ragazzo buono hanno portato i loro frutti, per questo grazie ancora”.