Maturità, gli auguri di Fossi e Roso ai ragazzi

CAMPI BISENZIO – Manca poco alla maturità: mercoledì prossimo tutti i ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori si cimenteranno con il tema di italiano. Il sindaco Emiliano Fossi e la vicesindaco Monica Roso fanno loro gli auguri. Ricordando come, lo scorso anno, Gian Marco Sernissi alunno del liceo Agnoletti, decise di dedicare a Capalle e a Campi […]

CAMPI BISENZIO – Manca poco alla maturità: mercoledì prossimo tutti i ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori si cimenteranno con il tema di italiano. Il sindaco Emiliano Fossi e la vicesindaco Monica Roso fanno loro gli auguri. Ricordando come, lo scorso anno, Gian Marco Sernissi alunno del liceo Agnoletti, decise di dedicare a Capalle e a Campi Bisenzio lo svolgimento del suo tema. Il titolo era una citazione dell’architetto Renzo Piano, dedicata al ruolo delle periferie. Il ragazzo, dopo aver scritto il tema, ha incontrato il sindaco e gli ha esposto alcune sue opinioni.
“Sono convinto che non tutti conoscano la realtà del paese dove vivono”, diceva Gian Marco. “Le istituzioni hanno spesso idee e progetti stimolanti, ma dovrebbero innanzitutto cercare di incontrare l’interesse dei ragazzi e in seconda battuta non circoscrivere le iniziative ai soliti luoghi, ma avere un occhio di riguardo per la periferia della periferia, come Capalle”. Idee chiare che si sono tradotte in vere e proprie proposte come il cambio dell’orario della biblioteca di villa Montalvo, che il ragazzo frequentava per studiare, e la riqualificazione del Centro tenendo aperti i negozi specialmente in estate e nei weekend.

Mercoledì nuovi ragazzi affronteranno, con la stessa agitazione di Gian Marco, la prima prova della loro maturità. “Il sindaco Emiliano Fossi e la vicesindaco Monica Roso – conclude la nota dell’amministrazione – vogliono, allora, fare loro i più sinceri auguri; perché se è vero che per rendere le periferie le città del futuro ci vogliono idee nuove, Campi è pronta a puntare forte sulle idee dei giovani, sulle idee di chi, seduto per le ultime volte ai banchi del liceo, il futuro non vede l’ora di viverlo”.