Maurizio Bini: “Per noi della Rsa Monsignor Olinto Fedi la vita è vita fino all’ultimo istante”

SIGNA – Sabato scorso la festa per i 30 anni di vita della Rsa “Monsignor Olinto Fedi” di San Mauro, una struttura che non ha bisogno di troppe “descrizioni” per quello che fa. Una giornata che permesso di rivivere, in poche ore, e appieno, questi sei lustri di storia. Così come lo permettono le parole […]

SIGNA – Sabato scorso la festa per i 30 anni di vita della Rsa “Monsignor Olinto Fedi” di San Mauro, una struttura che non ha bisogno di troppe “descrizioni” per quello che fa. Una giornata che permesso di rivivere, in poche ore, e appieno, questi sei lustri di storia. Così come lo permettono le parole scritte dal presidente del Consiglio di amministrazione della struttura, Maurizio Bini, che ha inviato alla nostra redazione.

Oggi (sabato 22, n.d.r.) stiamo festeggiando trent’anni dall’apertura di questa struttura: era infatti il giugno del 1989 quando don Armido Pollai, insieme a tutto San Mauro, tagliò il nastro della Rsa. Una storia, la nostra, assai bella: come ben sapete è nata dall’intuizione profetica di don Armido il quale, andando a benedire le case del paese, si rese conto che le persone anziane erano sempre più sole e bisognose di aiuto. Essendoci a San Mauro il vecchio asilo delle Suore Francescane dell’Immacolata, ormai chiuso e in disuso, pensò di trasformarlo in una casa di accoglienza per anziani. Un intervento certamente non semplice. Tuttavia don Armido non si perse d’animo e, convocando in assemblea tutta la popolazione, trovò subito il sostegno di tante famiglie, di imprenditori locali e di artigiani che lo aiutarono donando mensilmente soldi che servirono per avviare e poi completare la ristrutturazione dell’asilo, un vera opera di Provvidenza. Nel giugno del 1989, all’apertura della struttura, don Armido con gioia indicibile disse: “Oggi dal silenzio dell’asilo, famiglia di amore innocente, è nata la famiglia dell’amore per gli uomini nel tramonto della vita”. E tutti i consigli di amministrazione che si sono passati questo testimone fino a oggi hanno fatto lo stesso; così come, con il sostegno concreto e l’aiuto provvidenziale di don Robert (l’attuale parroco di San Mauro, n.d.r.), stiamo proseguendo nell’amministrare la Rsa in quella nobile scia che arriva fin dall’inizio. Dal 1989 a oggi, in questi trent’anni di vita, la casa famiglia si è sempre più strutturata a livello burocratico, professionale e strutturale: nel 2004 è stata ampliata ricavando così importanti spazi come il salone adibito per la mensa, la palestra, la nuova cucina oltre al raddoppio delle camere. E da casa famiglia siamo diventati, attraverso l’accreditamento con la Regione Toscana, una Rsa, una Residenza sanitaria assistita, adibita all’accoglienza di anziani affetti da gravi disabilità; una struttura all’altezza dei tempi adeguata alle normative vigenti che offre un servizio importante di assistenza completa nei bisogni dell’anziano disabile. Bisogni crescenti visto che le aspettative di vita oggi sono più alte, si vive di più, ma non sempre bene e nella vecchiaia sono molteplici le patologie croniche e invalidanti a cui il corpo umano diventa sensibilmente esposto. Tali patologie fanno sì che la persona umana, oltre che disabile, diventi fragile, necessaria di grande attenzione e dignità. Per questo il nostro lavoro diventa importante, impegnativo e assai complesso, affinché possiamo prenderci carico della persona e custodirla nella sua permanenza in struttura. Così che diventa fondamentale la formazione dell’équipe in cui i nostri dipendenti e collaboratori, tutti professionisti qualificati, lavorino gomito a gomito per progettare e intervenire assistenzialmente, affinché ci sia un mantenimento e uno stimolo costante delle capacità residue. Fondamentali sono gli interventi medici, sia quelli dei medici di medicina generale che della nostra geriatra, la dottoressa Biondo, degli infermieri, degli operatori addetti all’assistenza ma anche dei fisioterapisti e degli educatori i quali, attraverso interventi mirati e scientificamente provati, ottengono risultati soddisfacenti e davvero importanti. Così come acquistano sempre più importanza la cucina interna, i cuochi (che attraverso cibi realizzati sapientemente e con prodotti di ottima qualità, stimolano i sensi del gusto e dell’olfatto, oltre che dare un giusto nutrimento al corpo), gli addetti alle pulizie, perché un ambiente pulito e profumato fa stare tutti bene. Oltre che la formazione professionale di tutto lo staff, per il consiglio di amministrazione diventa fondamentale anche una formazione umana e, quindi, operare in un quotidiano permeato di amore, attento alla dignità della persona umana, sostenuto dal Vangelo e in linea con Papa Francesco che ci invita a prendere cura delle periferie esistenziali e di combattere la cultura dello “scarto”: in definitiva per noi della Rsa Monsignor Olinto Fedi la vita è vita fino all’ultimo istante. Per questo anche tutto il nostro personale dipendente è importante e da sempre cerchiamo di fare il possibile affinché, nonostante il lavoro complesso e faticoso, stia bene e si senta come in una famiglia. Non a caso, negli ultimi anni, oltre che per gli anziani e i familiari, abbiamo messo a loro disposizione una psicologa. In ultimo voglio parlare del giardino e del gelso che abbiamo piantato, che fa presente il nostro legame con il territorio, simbolo del paese, della storia passata, della nascita di San Mauro a Signa, legato ai monaci benedettini che, con la loro laboriosa opera di bonifica, secoli fa, hanno permesso la salubrità e la vivibilità della zona, così che oggi noi possiamo essere qui. Ringrazio la Misericordia di San Mauro per la disponibilità dei gazebo e tutti coloro che ci hanno aiutato a organizzare questa serata; un ringraziamento particolare per tutti i benefattori e a quanti, dal 1989 a oggi, si sono avvicendati nel consiglio di amministrazione; in modo particolare ricordo Venio Rastrelli, il primo presidente, scomparso prematuramente, che con grande impegno e dedizione diede inizio alla casa famiglia.

Maurizio Bini