Mazzeo e la Toscana arancione: “Rispetto la decisione ma questa estrema rigidità non mi convince”

FIRENZE – Si affida a un lungo post su Facebook, in attesa magari di sapere quale sarà la posizione ufficiale che prenderà la Regione Toscana nei confronti dell’ordinanza del ministro Speranza che ha confermato l’arancione per la nostra regione, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. Un post in cui prova a rispondere “ai tanti […]

FIRENZE – Si affida a un lungo post su Facebook, in attesa magari di sapere quale sarà la posizione ufficiale che prenderà la Regione Toscana nei confronti dell’ordinanza del ministro Speranza che ha confermato l’arancione per la nostra regione, il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo. Un post in cui prova a rispondere “ai tanti che gli hanno scritto” per chiedergli appunto del mancato passaggio in zona gialla. Un post in cui anche lui, pur nel rispetto della decisione presa, esprime delle perplessità.

“La spiegazione è, purtroppo, molto semplice: il governo – scrive Mazzeo – impone che per 14 giorni bisogna rimanere nella stessa fascia di rischio, nonostante con il Dpcm del 3 dicembre il governo possa decidere di derogare a questa regola (ma al momento non l’ha fatto per nessuna regione). Rispetto la decisione, la massima prudenza di fronte alla pandemia è un dovere, ma questa estrema rigidità non mi convince. I numeri dell’ISS ci dicono infatti che l’evoluzione del virus nella nostra regione, grazie ai sacrifici di queste settimane, ha decisamente rallentato: l’Rt della Toscana è 0,76 (partivamo da 1,8 quando siamo stati messi in zona rossa), mentre quello nazionale è 0,82. Non ci sono allerte relative alla resilienza dei servizi sanitari territoriali (in alcune regione gialle invece ci sono), tracciamo il 96,6% dei casi e la classificazione complessiva del rischio secondo la cabina di regia dell’ISS stesso è moderata”.

“Insomma, – aggiunge – abbiamo tutti gli indicatori da zona gialla, ma le rigide interpretazioni burocratiche ci costringeranno ancora in arancione. L’ho già detto quando in una settimana passammo da zona gialla a zona rossa: il rischio più grande che il governo nazionale possa correre è quello di non rendere pienamente comprensibili le proprie scelte. E in queste ore ammetto che provo esattamente la stessa sensazione. A maggior ragione, però, dobbiamo prenderci un impegno: una volta usciti da queste restrizioni dobbiamo fare in modo di non rientrarci mai più. Infine, ma non per importanza, un ultimo pensiero per ringraziare ancora una volta chi in queste settimane è riuscito a piegare la curva del contagio: medici, infermieri, tracciatori e tutti gli operatori sanitari ma anche le cittadine e i cittadini toscani che, nonostante i pesanti sacrifici, hanno dimostrato davvero di saper rispettare le regole”.