MDP: “Le dispute interne al Pd non ci interessano, ripartiamo da lavoro e ambiente”

SIGNA – “Vogliamo essere un movimento che partecipi attivamente alla costruzione di una forza politica di sinistra”. In altre parole, quella di far nascere (o aderire, se preferite) MDP – Articolo 1 a Signa, una scelta più semplice di quanto in realtà non possa sembrare. Con un occhio di riguardo al lavoro (“Un valore da […]

SIGNA – “Vogliamo essere un movimento che partecipi attivamente alla costruzione di una forza politica di sinistra”. In altre parole, quella di far nascere (o aderire, se preferite) MDP – Articolo 1 a Signa, una scelta più semplice di quanto in realtà non possa sembrare. Con un occhio di riguardo al lavoro (“Un valore da recuperare”), alla sanità (“Deve essere universale, con servizi per tutti”) e al territorio (“Bisogna ripartire dall’ambiente e della riqualificazione dell’esistente”). Di tutto questo ne abbiamo parlato con Daniele Donnini, portavoce del neo nato movimento, Valentina Quattrone (capo gruppo in consiglio comunale), Catello Marciano (insieme a Donnini e alla Quattrone ex membri della segreteria Pd) e Alessandro Polverosi. Ne abbiamo parlato alla vigilia di un congresso, quello del Pd signese, guardato al tempo stesso con distacco e attenzione da chi si è spostato più a sinistra. Anche se certi “rumors” si sono iniziati a percepire ben presto dopo le amministrative del 2014. “Rumors” amplificati anche dai cambiamenti in corso sulla scena politica nazionale. “La questione è semplice, – dice Donnini – ad aderire a MDP è stato chi faceva parte del gruppo dirigente Pd e ha detto no a una politica imposta dall’alto, chi non andava più a votare da tempo e chi invece andava a votare altre forze politiche diverse dal Pd”. E ancora: “Per quanto ci riguarda, abbiamo provato ad aspettare ma all’interno del partito e della segreteria c’è stato un modo di lavorare che non si è dimostrato sopra le parti, anche se l’inizio non era stato male”. Poi l’attenzione si sposta su quanto successo in modo particolare nelle ultime settimane: “Ma successivamente, da entrambe le parti (quella che sostiene il segretario uscente Gabriele Scalini e chi invece sta con Federico La Placa), non è stato fatto niente affinché questo conflitto non si acuisse. E noi in queste dispute non ci vogliamo stare”. Concetti ribaditi da Valentina Quattrone, che ha aggiunto: “La scelta di far nascere ufficialmente MDP a dieci giorni dal congresso del Pd è stata casuale. Ma il programma elettorale non deve essere motivo di disputa all’interno di un partito. Così come il Piano operativo (di cui si parlerà lunedì 23 in consiglio comunale, n.d.r.) non deve essere oggetto di una discussione fra tecnici ma va coinvolta tutta la cittadinanza. Detto questo, la mia posizione in consiglio comunale sarà a sostegno del programma, salvo prendere in considerazione l’ipotesi di votare in modo contrario quando ci saranno provvedimenti o decisioni da prendere che non mi convinceranno”. Strizzando l’occhio alle prossime elezioni amministrative, quelle del 2019, dal punto di vista temporale ancora lontane ma politicamente estremamente vicine: “Stiamo lavorando perché la nostra voce, nel 2019, arrivi forte e chiara”.