Meini (Lega): “Sì alle rinnovabili ma senza consumo di suolo agricolo”

FIRENZE – “Sono estremamente soddisfatta del risultato ottenuto in Aula con il nostro ordine del giorno, abbiamo fatto un altro importante passo verso lo sviluppo delle energie rinnovabili in perfetta armonia con il mantenimento del nostro meraviglioso patrimonio agricolo”: la consigliera regionale della Lega, Elena Meini, illustra così il documento nato dall’ascolto e, soprattutto, dai […]

FIRENZE – “Sono estremamente soddisfatta del risultato ottenuto in Aula con il nostro ordine del giorno, abbiamo fatto un altro importante passo verso lo sviluppo delle energie rinnovabili in perfetta armonia con il mantenimento del nostro meraviglioso patrimonio agricolo”: la consigliera regionale della Lega, Elena Meini, illustra così il documento nato dall’ascolto e, soprattutto, dai molti appelli provenienti da varie sigle del mondo agricolo toscano. “Abbiamo da sempre in mente uno sviluppo sostenibile del territorio, un territorio che ricordiamo essere unico e insostituibile; pertanto si è reso necessario intervenire affinché da un lato venisse salvaguardata l’agricoltura e dall’altro, si garantisse un percorso di espansione delle fonti rinnovabili”. L’ordine del giorno, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale toscano infatti, impegna la giunta a farsi portavoce nei tavoli istituzionali, affinché vengano identificate prioritariamente come zone idonee all’installazione di impianti per la produzione di fonti rinnovabili le aree da bonificare, i terreni abbandonati, le zone industriali obsolete e i tetti delle aziende, anche quelle agricole. L’impegno prevede infine che il suolo vocato all’agricoltura venga destinato principalmente al suo scopo principe: le coltivazioni.

“E’ proprio su questo ultimo punto che voglio soffermarmi, – conclude – dobbiamo tenere presente, soprattutto in questo periodo di crisi, quanto sia importante il ruolo dell’agricoltura; settore che in Toscana muove qualcosa come 2,6 miliardi di euro. Spesso sentiamo infatti parlare della volontà di avvicinare i giovani al mondo agricolo e, senza un intervento che riduca il consumo di suolo, abbiamo poche chance di sviluppare ulteriormente questo settore assai strategico. Un albero senza radici è destinato a morire e le nostre radici sono indiscutibilmente legate al mondo agricolo; oggi, grazie al nostro atto, queste radici saranno ancora più solide e green”.