Memoria e voglia di “resistere”: Campi le “dimostra” così

CAMPI BISENZIO – Memoria e “voglia di resistere”. Ma anche “voglia di resistere” e memoria. In una settimana Campi Bisenzio ha vissuto due momenti significativi per ribadire quali sono i valori che contraddistinguono questa comunità. Partiamo da sabato, ovvero da “L’Italia che resiste”, la manifestazione del 2 febbraio nata “come reazione spontanea di un gruppo […]

CAMPI BISENZIO – Memoria e “voglia di resistere”. Ma anche “voglia di resistere” e memoria. In una settimana Campi Bisenzio ha vissuto due momenti significativi per ribadire quali sono i valori che contraddistinguono questa comunità. Partiamo da sabato, ovvero da “L’Italia che resiste”, la manifestazione del 2 febbraio nata “come reazione spontanea di un gruppo di cittadini impegnati nel sociale – spiegano gli organizzatori – davanti al quotidiano sfoggio di xenofobia, egoismo e mancanza di empatia”. Manifestazione che a Campi ha corrisposto anche con la prima uscita pubblica di Insieme Possiamo, l’associazione guidata da Massimo Cerbai, che “abbiamo fondato circa due mesi fa, – spiega – che è frutto della campagna elettorale delle amministrative del 2018, che ha l’impegno di essere vicina alla cittadinanza e all’amministrazione comunale e che ha aderito a questa iniziativa nazionale sull’Italia che resiste, che da nord a sud vede la presenza del tessuto sociale associativo davanti ai municipi nel tentativo di dire che l’Italia quella vera è un’altra. Ringrazio l’amministrazione comunale per la sua presenza e la sezione di Campi dell’Anpi, lo Spi Cgil, il Partito Democratico, Sinistra Italiana, l’Auser, il circolo Rinascita di Campi Bisenzio, l’associazione FareCittà, la sezione Coop di Campi Bisenzio e la Pro loco che si sono uniti a noi oggi”. L’appuntamento, visto il maltempo, è stato nell’atrio del palazzo comunale: “Ci ritroviamo in questo bellissimo giardino – ha concluso Cerbai – che è pieno di simboli di libertà: c’è la panchina rossa dei diritti civili delle donne, c’è il monumento ai caduti per la resistenza, dedicato a coloro che volevano un’Italia migliore, fatta di integrazione e non di differenze, che sono pietra miliare della nostra costituzione. E allora la società civile che ha fatto nascere questa associazione che, come tante altre in Italia, deve resistere, deve far vedere che la società civile esiste e che è il vero elemento fondante per la nostra comunità per un paese migliore, fatto di solidarietà, di integrazione e di multietnicità”.

Pochi giorno prima c’erano stati due giornati dedicati ad “Accogliere la memoria”. Due spettacoli per non dimenticare. Domenica 27 e lunedì 28 gennaio, presso il Teatrodante Carlo Monni, si sono svolte due manifestazioni legate dallo stesso filo conduttore: ribadire e ampliare i concetti di memoria, libertà e democrazia. Nel pomeriggio di domenica 27 sul palco del Teatro, oltre ai tanti piccoli allievi che frequentano la Scuola di musica di Campi Bisenzio, sono saliti i giovani musicisti dell’Orchestra giovanile che, diretti dal maestro Massimo Barsotti, hanno accompagnato Francesca Benedetti, Giulia Biancalani, Noemi Benevento e Pietro Beccheroni, studenti di canto della scuola, che hanno cantato, fra le altre, la bellissima “Imagine” di John Lennon. Si sono esibite anche le ballerine dell’Accademia Danza Hidron in coreografie di Lara Favi, direttrice dell’Accademia, mentre l’artista Valter Lingeri ha letto poesie di autori diversi ma tutte sul tema della pace. La serata è stata condotta da Manola Nifosì, responsabile del Centro Iniziative Teatrali, che ha presentato due realtà importanti della nostra regione: il corso di laurea dell’Università di Pisa “Scienze per la pace: cooperazione internazionale e trasformazione dei conflitti” e “Rondine Cittadella della Pace”. La prima, come hanno spiegato la docente Eleonora Sirsi e Melissa Vassallo, studentessa iscritta al corso, “è un percorso formativo caratterizzato da una grande apertura internazionale, da una marcata interdisciplinarietà e da una interazione fra cultura umanistica e cultura scientifica. Un corso che valorizza il rapporto fra aspetti teorici e pratici, stimola gli studenti a partecipare attivamente e promuove dinamiche di gruppo che portano ad acquisire uno stile di lavoro solidale”. La seconda invece è un piccolo borgo medievale vicino ad Arezzo che, grazie all’attività dell’omonima Associazione nata nel 1997con lo scopo di promuovere una cultura di pace e di dialogo, è diventato un luogo di formazione e di accoglienza. “Lo Studentato Internazionale che oggi ha sede a Rondine – hanno spiegato alcuni studenti di diverse nazionalità che lo frequentano – accoglie ragazzi provenienti da paesi che vivono o che hanno vissuto guerre e conflitti. Per due anni studiano insieme, convivono, imparano a conoscersi, diventano amici e quando tornano nei loro paesi d’origine si fanno portatori di un messaggio di dialogo”. A conclusione della serata è stato proiettato un video realizzato dalla Scuola di musica, dal titolo “I painted peace”, in cui l’omonima poesia scritta diversi anni fa da Tali Sarek, una bimba israeliana di circa 13 anni, è stata “messa in musica” dal compositore e maestro di fisarmonica Riccardo Centazzo. “Fra pochi giorni il video sarà su You Tube – ha precisato Centazzo – e noi speriamo che questo piccolo messaggio di pace che parte da Campi, perchè è stato girato in alcuni luoghi significativi della città, possa arrivare a tante persone”. La mattinata di lunedì è stata dedicata agli studenti delle scuole medie del territorio, che hanno riempito la platea del Teatrodante Carlo Monni. Il sindaco Emiliano Fossi e l’assessore alle politiche culturali Monica Roso sono intervenuti per dare il via alla manifestazione e salutare i ragazzi ai quali poi Giovanni Bacci ha raccontato la storia dell’accoglienza di uomini, donne e bambini ebrei da parte di famiglie campigiane nel 1943. Storie di cui ancora oggi si conservano le testimonianze scritte o registrate, storie di coraggio e di solidarietà. E’ seguita la presentazione del libro “Anche Superman era un rifugiato”, raccolta di racconti di autori diversi sui rifugiati di ieri e di oggi, alla presenza degli scrittori Alidad Shiri, che all’età di 10 anni scappò dall’Afghanistan ed oggi vive in Italia, Alessandro Raveggi, Lilith Moscon, dell’illustratore Francesco Chiacchio e di Giulia Rizzo della Casa editrice Il Battello a Vapore. Ha condotto gli interventi Leonardo Sacchetti della Cooperativa Macramè Onlus. L’iniziativa “Accogliere la Memoria”, di cui i due eventi hanno fatto parte, è stata promossa da Comune di Campi Bisenzio, Associazione Futura Memoria, Cooperativa Macramè Onlus, Unhcr (Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati) e Scuola di Musica di Campi Bisenzio.

Alessandra Azzarri