Meno matrimoni, più separazioni e più stranieri a Sesto (2)

SESTO FIORENTINO – Anche a Sesto Fiorentino ci si sposa di meno, si preferisce la convivenza al matrimonio, aumentano le separazioni e crescono le famiglie numerose ma di origine straniera. E’ quanto emerge dai dati di Sesto in numeri 2012 la pubblicazione che ogni anno produce il Comune e che fotografa la popolazione. Nel Comune […]

SESTO FIORENTINO – Anche a Sesto Fiorentino ci si sposa di meno, si preferisce la convivenza al matrimonio, aumentano le separazioni e crescono le famiglie numerose ma di origine straniera. E’ quanto emerge dai dati di Sesto in numeri 2012 la pubblicazione che ogni anno produce il Comune e che fotografa la popolazione. Nel Comune di Sesto nel 2012 sono stati celebrati 123 matrimoni e rappresentano il numero più basso degli ultimi dieci anni. Quelli celebrati fuori dal Comune sono stati 99, equamente divisi fra religiosi e civili. C’è, invece, una ripresa delle separazioni (49) che risalgono dopo aver toccato il minimo dell’ultimo decennio nel 2011, mentre i divorzi (45) sono in leggera flessione.
Le famiglie iscritte nel Registro della popolazione residente del Comune al 31 dicembre scorso erano 20732. Scende il numero dei coniugati di entrambi i sessi (51,5% uomini e 47,5% donne) mentre resta sostanzialmente invariato il numero dei già coniugati/e (3% donne e 2% uomini) e dei vedovi/e (2,8% uomini e 12,5% donne). I celibi sono il 41% dei maschi e superano in percentuale le nubili che sono il 33,5%. Aumentano le famiglie, ma diminuiscono i componenti del nucleo familiare. Un fenomeno presente già nel passato e che continua a ripetersi. Nel 2012 le famiglie composte da una sola persona erano il 30% del totale, mentre nel 2003 erano appena il 22,5%. Le famiglie più numerose sono ancora quelle formate da due componenti (il 30,5% del totale).
Aumentano i residenti e il numero degli stranieri che dal 2003 ad oggi sono raddoppiati, passando dalle 1711 presenze del 2003 alle 4605 del 2012. La percentuale sul totale dei residenti è passata dal 3,6% del 2003 al 9,4% del 2012. Quasi un residente su dieci, ormai, è di cittadinanza straniera. L’anno scorso, a fronte di una sostanziale stabilità nel numero dei residenti di nazionalità italiana, ha visto un incremento dell’11,3% nel numero di stranieri rispetto al 2011. In gran parte sono le donne straniere a prevalere rispetto agli uomini, con una percentuale pari al 54,5% nel 2012 contro il 45,5% dei maschi sul totale degli stranieri residenti. La nazionalità maggiormente rappresentata è quella rumena (21,1%), seguita dalla cinese (17,4%) e albanese (16,4%), consistente anche la presenza di peruviani (9,7%) e marocchini (6,5%). Analogamente agli anni scorsi, la popolazione straniera conferma anche di essere mediamente più giovane di quella italiana: la fascia d’età più numerosa è infatti quella dai 31 ai 40 anni (23,8% del totale) mentre risulta bassissima la presenza di ultra-65enni, appena il  2,3% degli stranieri regolarmente residenti.
Nell’ultimo decennio è addirittura quadruplicato il dato relativo alle nascite di bambini stranieri, passando dai 20 nati del 2003 agli 88 dello scorso anno, a dimostrazione del fatto che sempre più famiglie scelgono di stabilirsi nel nostro paese, e non arrivano qui solo per lavoro, mantenendo la famiglia nel paese d’origine. La progressiva integrazione dell’immigrato è peraltro confermata, infine, anche dalla consistente diminuzione delle famiglie unipersonali, calate di circa il 15% dal 2003, e dal conseguente aumento delle famiglie più numerose. Molto più spesso rispetto al passato, gli immigrati tendono a formare qui una nuova famiglia, o a ricongiungersi con la propria che avevano lasciato nel loro paese d’origine. E. A.