Meno tecnologia, più manualità. E Leonardo apre “Disma”, la sua bottega da “ciabattino”

BROZZI/CAMPI BISENZIO – Disma è la chiave di tutto. Disma era il nome di battesimo del trisnonno, colui che ha fatto partire la tradizione di famiglia come calzolai. Anzi, come ciabattini. “Disma Bottega Artigiana” si chiama invece la bottega che Leonardo Ugolini, 26 anni a dicembre, inaugura ufficialmente domani, sabato 26 ottobre, alle 15.30 anche […]

BROZZI/CAMPI BISENZIO – Disma è la chiave di tutto. Disma era il nome di battesimo del trisnonno, colui che ha fatto partire la tradizione di famiglia come calzolai. Anzi, come ciabattini. “Disma Bottega Artigiana” si chiama invece la bottega che Leonardo Ugolini, 26 anni a dicembre, inaugura ufficialmente domani, sabato 26 ottobre, alle 15.30 anche se in reatà è aperta da un paio di settimane, in via di Brozzi. Al confine tra Firenze e la Piana. Ovviamente come calzolaio ma anche per soddisfare i desideri di chi vuole calzare ai propri piedi un paio di scarpe fatte su misura. Nel mezzo i nonni, Sauro e Franca, ciabattino il primo, proprietaria di un negozio di scarpe la seconda. Nello stesso luogo dove Leonardo ha aperto la propria bottega, utilizzando anche un po’ di quegli oggetti, per arredarla, che hanno fatto parte delle vite “precedenti”. Come la radio su una mensola o la macchina da cucire che, dopo tanti sforzi, nonno e nipote insieme a lavorarci, è tornata a funzionare. I nonni ma anche lo zio, Roberto Ugolini, che a sua volta ha una bottega artigiana in Santo Spirito a Firenze.

Così, dopo il diploma come geometra e un approccio a Scienze motorie, lavorando contemporaneamente insieme allo zio come “garzone”, Leonardo ha voluto coronare quello che era il suo sogno. “Nella bottega dello zio – racconta – “maneggiavo” anche un po’ le scarpe e lì ho scoperto la mia attitudine per la manualità”. Una bella “scoperta”, soprattutto in un’epoca in cui i giovani sono attratti più dalla tecnologia e dall’elettronica che dai mestieri di una volta. Con una motivazione, se vogliamo, anche filosofica nella scelta che ha fatto: “Sentivo il dovere morale di portare avanti un lavoro che ha sempre caratterizzato la nostra famiglia”. Look sbarazzino e arnesi del mestiere in mano, lo abbiamo incontrato all’interno della sua bottega, nella strada principale di Brozzi; una strada che grazie a Leonardo si sta “rivitalizzando”. Ovviamente la manualità scoperta nella bottega dello zio in questi anni è stata coltivata. Prima da Ferragamo, all’Osmannoro, dove Leonardo ha lavorato come tagliatore di pellame per un anno e mezzo; poi partecipando a un corso come modellista a Monsummano e, infine, come riparatore, da Stefano Bemer a Firenze, uno che di scarpe artigianali, di lusso, se ne intende e non poco. Infine Leonardo ha individuato, in quello che un tempo era il negozio di scarpe della nonna, il luogo per continuare la tradizione di famiglia. La saracinesca era abbassata da otto anni ma lui non si è perso d’animo.

Ha bussato alla porta del Centro per l’impiego di via Cavour a Firenze per capire quali opportunità ci fossero e qui lo hanno indirizzato a Spazio Reale, una realtà che quando si tratta di giovani e formazione non ha niente da invidiare a nessuno. Leonardo, infatti, è stato allievo del progetto “Impfut – Un’impresa, il tuo futuro: percorsi integrati per la creazione di impresa e di lavoro autonomo – 18/29 anni”, finanziato da Regione Toscana, Direzione Istruzione e Formazione settore programmazione formazione strategica e formazione tecnica superiore e promosso da Fondazione Spazio Reale Impresa Sociale, Euroteam Progetti sas e Filo srl. In altre parole è stato un allievo del progetto rivolto agli Under 29 e ha seguito un percorso individuale di formazione di 66 ore con lo scopo di preparare il business plan della propria idea imprenditoriale. E, grazie all’ottenimento di un microcredito, è riuscito finalmente ad aprire la sua bottega.

“Tirare di nuovo su la saracinesca – racconta – doveva aveva lavorato mia nonna, mentre il nonno aveva la propria bottega qui dietro, vicino alla loro casa, è stato il mio punto di impegno. Ho partecipato al corso e, una volta finito, sono partiti i lavori per rimettere tutto a lucido. E lavorando nei mesi estivi, ci sono riuscito”. Da maggio a luglio è stato un periodo impegnativo: “Praticamente sono stato qui tutti i giorni. Ma la vita di bottega mi dà gioia. E, insieme a questo, sento la fiducia della gente che mi vede viverla”. Ora però c’è da iniziare a “trottare”, c’è da lavorare per dare continuità anche a quello che è il suo sogno.

“Per il momento faccio soprattutto riparazioni”. Ma si può già parlare anche di scarpe su misura: “Sicuramente. I miei sono soprattutto modelli più giovanili, fatti con pellame di qualità e una lavorazione ovviamente artigianale. Ma da un’idea di partenza, chi viene da me può “costruirsi” la scarpa che più desidera”. E anche il bancone, linea a cui si rifanno anche gli altri mobili della bottega, è di qualità, ovvero fatto anche questo su misura da una ditta artigiana, sempre di Brozzi, che ha utilizzato un legno “prestigioso”, proveniente dalla Scuola del cuoio. Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino… La bottega, per chiunque voglia conoscere Leonardo di persona, è aperta tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30 ma si può contattare anche telefonando al numero 3935625137. Noi ve lo consigliamo.