Mensa Misericordia. La proposta: “mettiamo a disposizione i locali della mensa per le vaccinazioni dei senza dimora”

SESTO FIORENTINO – I locali della mensa della Misericordia di Sesto Fiorentino in piazza San Francesco a disposizione per effettuare le vaccinazioni delle persone più fragili, di chi è senza dimora e che frequentano la mensa della Misericordia. La proposta è rivolta dalla Mensa della Misericordia alle autorità sanitarie e locali e in particolare ai […]

SESTO FIORENTINO – I locali della mensa della Misericordia di Sesto Fiorentino in piazza San Francesco a disposizione per effettuare le vaccinazioni delle persone più fragili, di chi è senza dimora e che frequentano la mensa della Misericordia. La proposta è rivolta dalla Mensa della Misericordia alle autorità sanitarie e locali e in particolare ai responsabili della Società della Salute

“Si tratta, la maggior parte, di gente senza fissa dimora, senza tetto, sbandati, anziani soli con ridotta autosufficienza, – si legge in una nota della Mensa Confraternita di Misericordia – non in grado quasi tutti (e quanti vivono sul territorio nelle stesse precarie condizioni) di procurarsi autonomamente una prenotazione attraverso i canali normali perché privi delle necessarie informazioni, in difficoltà a seguire le procedure; inoltre diversi risultano mancanti di regolari ‘permessi’ (o scaduti), preoccupati, quindi, d’essere individuati come ‘irregolari’ a rischio espulsione”.

Questi, si legge nella nota “sono persone che vivono, in gran parte, in situazioni di emarginazione, alla quali non può però mancare l’opportunità di sottoporsi al vaccino se si può agevolare la dovuta somministrazione. Si è quindi proposto alle autorità, di mettere a disposizione come Mensa Misericordia i locali della stessa in piazza San Francesco per effettuare la somministrazione del vaccino, con personale sanitario Usl, in una data prestabilita e in un orario durante la distribuzione del pasto (attualmente da asporto) intorno all’ora di pranzo. In tal modo si ritiene che quanti si trovano attualmente scoperti (e sono i più) possano aderire a questa possibilità a tutela di loro stessi e dei loro interlocutori”.