“Mercati all’aperto chiusi…” la protesta degli ambulanti e le loro storie

SESTO FIORENTINO – Oltre un centinaio di furgoni degli ambulanti arrivati da tutta la Toscana, oggi 7 aprile, si sono ritrovati in fine mattinata in un’area di parcheggio dell’Osmannoro per poi dirigersi a Firenze. E’ la protesta contro un anno di chiusura a causa della pandemia dei mercati non alimentari. “Non ce la facciamo più” […]

SESTO FIORENTINO – Oltre un centinaio di furgoni degli ambulanti arrivati da tutta la Toscana, oggi 7 aprile, si sono ritrovati in fine mattinata in un’area di parcheggio dell’Osmannoro per poi dirigersi a Firenze. E’ la protesta contro un anno di chiusura a causa della pandemia dei mercati non alimentari. “Non ce la facciamo più” dicono gli ambulanti. La giornata di protesta per dire basta alle mancate riaperture e chiedere interventi di sostegno concreto al settore e l’attivazione di un tavolo di crisi per il commercio ambulante. In un anno, dicono, “abbiamo lavorato pochi mesi e i ristori ricevuti non sono riusciti ad aiutarci”. Donne, uomini di tutte le età, spesso coppie che fino a prima della pandemia svolgevano insieme la loro attività spostandosi da un mercato all’altro, ora invece da un anno (escluse poche settimane) si ritrovano a dover stare a casa, senza lavorare con le spese correnti da sostenere. Famiglie messe in ginocchio nel giro di un anno, chiedono di poter riaprire in sicurezza e riprendere a vendere i loro prodotti non alimentari esclusi nei periodi di “zona rossa”.

“Abbiamo lavorato in un anno sei o sette mesi. Ci si alzava alle cinque per andare a fare i mercati e si tornava a casa con 200 euro, i soldi per la spesa”. Iacopo Bianchini ambulante da 20 anni racconta con amarezza e con rabbia un anno di difficoltà. “Siamo messi al margine del commercio” dice Bianchini questa mattina all’Osmannoro per chiedere di tornare nei mercati anche per il settore non alimentare. “Nel nostro settore è stato concesso di aprire al settore alimentare che poi è quello dove si creano più assembramenti. – prosegue Bianchini – Tra i generi vari l’assembramento non c’è e poi siamo all’aperto e distanziati. Siamo coscienti della pandemia, ma bisogna che qualcuno ci venga incontro non si può stare chiusi in casa quando c’è tutto il mondo fuori”. Iacopo Bianchini insieme alla sua compagna ha un banco di abbigliamento, accessori e borse. “Io e la mia compagna abbiamo due figli e siamo a casa con l’affitto da pagare, le bollette, le assicurazioni e i suoli pubblici anche se ora sono stati bloccati – racconta Bianchini – chiediamo di riaprire con le giuste precauzioni come abbiamo sempre avuto, ma dobbiamo riaprire subito perchè tra una settimana non c’è più autonomia. Se vai in giro adesso ci sono negozi aperti dalle librerie alle profumerie. Quello dei generi vari è un settore discriminato ed è anche quello che nei mercati crea meno assembramento”. In un anno la vita di Iacopo Bianchini e della sua famiglia è “radicalmente cambiata – racconta – mancano i denari per andare avanti, per fare la spesa. Non veniamo qui a piangere, ma a raccontare: in una anno siamo stati aperto poco e male sei e sette mesi. Devo ancora finire di pagare una licenza”. Una situazione drammatica, racconta Bianchini “soprattutto per chi non ha le spalle coperte. In un anno di aiuti siamo riusciti a prendere 2.200 euro”.

Francesca Morandi lavora come ambulante da 30 anni, anche lei oggi è presente con il furgone per chiedere l’apertura dei mercati. “Mai avrei pensato di trovarmi in questa situazione – dice Morandi – i mercati che ho sempre fatto sono fermi, ho due figli da mantenere e a darmi una mano è la mia mamma”. “Ci sentiamo discriminati rispetto alla grande distribuzione: noi siamo all’aperto e siamo chiusi, loro sono chiusi e sono aperti – dice Francesco Francioli – in questo ultimo anno ho lavorato tre mesi e sono stati tragici. Qualcosa dai ristori abbiamo avuto ma sono irrisori da parte di un anno di nulla”. Presente anche il rappresentante della Lega di Sesto Fiorentino Daniele Brunori. In colonna i furgoni degli ambulanti si sono avviati verso Firenze. La viabilità dell’Osmannoro è stata bloccata.