Mercuri (Auser) “Quelle scritte configurano una società che non ci appartiene. Chiediamo vengano rimosse e individuati al più presto gli autori di tale scempio”

CAMPI BISENZIO – “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci, con questa citazione di Isac Azimov – dice la presidente dell’Auser Campi Bisenzio Ornella Mercuri – denunciamo il grave episodio di intolleranza avvenuto a Campi Bisenzio. Le scritte ‘Diversa ma inferiore semplicemente donna’ e ‘La violenza è amore’ configurano una società che non ci appartiene. […]

CAMPI BISENZIO – “La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci, con questa citazione di Isac Azimov – dice la presidente dell’Auser Campi Bisenzio Ornella Mercuri – denunciamo il grave episodio di intolleranza avvenuto a Campi Bisenzio. Le scritte ‘Diversa ma inferiore semplicemente donna’ e ‘La violenza è amore’ configurano una società che non ci appartiene. Il fatto è veramente di una gravità assoluta poiché deliberatamente pensato, programmato e realizzato come se il messaggio provenisse da chi invece, il Comune di Campi Bisenzio in questo caso, vuole tenere alta l’attenzione sull’aumento della violenza contro le donne e i numerosi femminicidi”. L’intervento di Mercuri si riferisce alle scritte comparse sull’installazione contro la violenza sulle donne davanti al Comune.

“Quelle casette rosse testimoniano di quanta strada ancora è da percorrere nel segno della parità di genere. – prosegue Mercuri – Una parità che considera la diversità fra uomini e donne come il valore per la costruzione di una società migliore. Noi rifiutiamo tali messaggi, chiediamo che vengano rimossi il più presto possibile, che vengano individuati gli autori di tale scempio. La nostra risposta è rifiuto categorico di considerare la donna inferiore all’uomo, di pensare che la violenza sia amore, abominevole affermazione; la violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci, cioè di coloro che usano la forza per prevalere sugli altri, che non sanno pensare, dialogare, confrontarsi, crescere per migliorare questa società nel segno della parità di genere. Forse chi ha fatto questo scellerato gesto non ha valutato che così ci stimola ad impegnarci ancora di più e meglio e lo faremo”.