PIANA FIORENTINA – Dopo l’interruzione delle trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, cresce e si allarga a macchia d’olio la protesta spontanea dei lavoratori in risposta all’arroganza di Federmeccanica, che pensa che la competitività non debba fornire elementi di certezza e di tutela per i lavoratori. I metalmeccanici e le metalmeccaniche rivendicano il rinnovo del contratto, lo vogliono ora e vogliono che porti più salario nelle loro buste paga.
“E’ nostra convinzione che il rinnovo del CCNL – questa la presa di posizione che arriva dalle diverse fabbriche della provincia di Firenze – debba essere un elemento di certezza, soprattutto in un momento così complicato per il nostro Paese. Il CCNL deve dare adeguate risposte sia salariali che normative, pertanto è inaccettabile pensare che il contatto nazionale possa diminuire i diritti e il salario dei lavoratori, come vuole invece imporre Federmeccanica”.
Per il segretario generale Fiom Cgil Firenze Daniele Calosi “oggi i lavoratori metalmeccanici della provincia di Firenze hanno dimostrato che non vanno sfidati. Non riconoscere il rinnovo del contratto alle persone che per vivere devono lavorare è negare loro la dignità. Dobbiamo contrastare l’intransigenza di Confindustria e di Federmeccanica, più convinti che mai della necessità di una redistribuzione che tenga insieme i lavoratori senza distinzioni. Come Fiom Cgil di Firenze, il nostro compito è garantire la salute e sicurezza sui luoghi del lavoro e assicurare una prospettiva alle realtà industriali della provincia attraverso il protagonismo delle lavoratrici metalmeccaniche e dei lavoratori metalmeccanici. Non dimentichiamoci che sono le lavoratrici e i lavoratori che, in questi anni e durante questa pandemia, hanno dato un contribuito fondamentale per mantenere in vita il sistema industriale, produttivo e manifatturiero in Italia. Sono loro a mandare avanti questo paese”.
“A seguito della risposta di Federmeccanica sul rinnovo del contratto, – ha aggiunto il segretario generale Fiom Cgil Toscana Massimo Braccini – dove di fatto non vogliono riconoscere aumenti salariali ai lavoratori, in Toscana molte Rsu si sono riunite per valutare quali iniziative di mobilitazione proclamare. Nella giornata di oggi sono previsti scioperi in importanti aziende della provincia di Firenze e, nei prossimi giorni, anche ad Arezzo, Siena, Pistoia e Piombino. Federmeccanica deve assumersi la responsabilità di aver interrotto il negoziato. Il Ccnl in Toscana riguarda 127.000 lavoratori e costituisce ancora oggi la più seria garanzia di progresso civile”.