Millennial, più richieste di intervento estetico per le rughe della fronte

CAMPI BISENZIO – Le prime rughe sulla fronte? Fanno spesso la loro comparsa intorno ai 20 anni e poi diventano più evidenti tanto che cresce sempre più il numero dei giovani tra i 18 e i 34 anni che chiedono un intervento estetico per prevenire le conseguenze dell’invecchiamento del viso.  Nella rubrica Aiteb Injectables News pubblicata […]

CAMPI BISENZIO – Le prime rughe sulla fronte? Fanno spesso la loro comparsa intorno ai 20 anni e poi diventano più evidenti tanto che cresce sempre più il numero dei giovani tra i 18 e i 34 anni che chiedono un intervento estetico per prevenire le conseguenze dell’invecchiamento del viso. 

Nella rubrica Aiteb Injectables News pubblicata sul sito di Aiteb (Associazione Italiana Terapia Estetica Botulino), che raccoglie agli abstract su botulino e filler comparsi nella migliore e più recente letteratura internazionale, si trova lo studio “Sicurezza, efficacia e  risultati nei  millennial  trattati con onabotulinumtoxinA per le rughe  frontali” (Dermatol Surg. 2019 Oct 14. Palm MD, Few, Patel, Safa , Drinkwater, Mao, Garcia) che Maurizio Benci, socio fondatore di Aiteb commenta così: “Questo studio sottolinea quanto i millennial rappresentino un segmento in crescita del mercato estetico del viso. Le rughe frontali che fanno la loro apparizione nei primi 20 anni di età diventano più importanti con il passare del tempo e hanno spesso un impatto psicologico negativo. Lo studio riporta un elevato grado di soddisfazione e miglioramento del benessere psicologico e delle qualità di vita con onabotulintoxina”. 

L’efficacia della tossina botulinica e quindi la soddisfazione dei pazienti risulta maggiore nel trattamento dei millennial rispetto a chi ha più di 35 anni. Lo studio riporta infatti un miglioramento del 100 % nella scala di gravità delle rughe dei giovani under 35 dopo 30 giorni dal trattamento con il botulino. “Questi dati  che riguardano i millennial – commenta Benci – possono servire ai medici come uno strumento utile durante la consultazione del paziente per ottimizzare sia la strategia di trattamento che i risultati”.

Per comprendere quanto la richiesta di interventi di medicina estetica sia aumentata negli ultimi anni Benci cita un sondaggio della AAFPRS,  (American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery) che ha riportato un aumento del 51%, dal 2006 al 2016 nel numero degli uomini e donne tra i 20 e 30 anni che richiedevano un trattamento estetico. 

Inoltre è stato riscontrato un aumento del 56% degli interventi chirurgici e dei trattamenti con iniettabili in pazienti al di sotto dei 30 anni. La maggior parte dei trattamenti richiesti dai millennial sono minimamente invasivi e le iniezioni di tossina botulinica sono tra le più richieste. Un dato che trova conferma anche presso l’American Society di chirurgia dermatologica secondo la quale dal 2011 al 2017 le procedure di iniettabili per il volto sono raddoppiate nei pazienti sotto i 30 anni. Un altro dato americano, sempre della ASPS American Society of Plastic Surgeons, ci dice che nel 2016 sono stati 175 mila gli interventi richiesti da pazienti che non superavano i 20 anni. E la stessa associazione rivela che, su un campione di 500 giovani, almeno il 40% pensa di sottoporsi a procedure cosmetiche.  La generazione dei giovani degli anni Duemila non dimostra di avere pregiudizi verso gli interventi estetici: nell’Allergan’s 360° Aesthetic Report si legge infine che l’82% dei millennial pensa che i trattamenti con iniettabili siano socialmente accettabili.