Mobilità e ambiente: per molti la scelta è il “mezzo condiviso”

CALENZANO – Un’indagine per conoscere la mobilità nella Piana Fiorentina e trovare possibili soluzioni agli spostamenti con mezzi non inquinanti. La questione è stata al centro di un tavolo di lavoro sulla mobilità sostenibile al quale hanno partecipato, in Municipio, le aziende firmatarie del Patto per lo sviluppo sostenibile di Calenzano. Il Patto, scaturito dal […]

CALENZANO – Un’indagine per conoscere la mobilità nella Piana Fiorentina e trovare possibili soluzioni agli spostamenti con mezzi non inquinanti. La questione è stata al centro di un tavolo di lavoro sulla mobilità sostenibile al quale hanno partecipato, in Municipio, le aziende firmatarie del Patto per lo sviluppo sostenibile di Calenzano. Il Patto, scaturito dal più ampio programma del PAESC (Piano di azione per l’energia sostenibile e il clima) del Comune di Calenzano, è un percorso partecipativo di coinvolgimento delle imprese del territorio nella realizzazione di progetti e iniziative per la transizione ecologica nelle macroaree mobilità sostenibile, economia circolare ed energia, finalizzati alla riduzione della C02eq emessa dal sistema produttivo locale. Durante il Tavolo di lavoro, sono stati presentati i risultati dell’indagine sulla mobilità sostenibile delle imprese del territorio e dei loro dipendenti e le linee guida per la redazione e l’implementazione di Piani degli spostamenti casa-lavoro per le aziende del distretto di Calenzano, realizzate dal partner tecnico di progetto ICStudio Srl Management Consulting, oltre che il progetto di mobilità condivisa Tuss sviluppato dall’Università di Firenze.

Tuss è un progetto sperimentale che combina car pooling e car sharing per collegare meglio la stazione ferroviaria con il territorio e che prevede lo sviluppo di una App. In una prima fase di sperimentazione saranno nove i veicoli elettrici in partenza e in arrivo alla stazione ferroviaria di Sesto Fiorentino e si potrà prenotare il servizio di mobilità condivisa tramite l’applicazione. Le imprese del Patto di Calenzano costituiranno un gruppo pilota per coinvolgere i propri dipendenti nella sperimentazione di tale servizio.

Tra le 30 imprese aderenti ci sono piccole, medie e grandi aziende, dei settori meccanico, chimico, elettronico, commercio, servizi, moda, logistica, trasporti, alimentare e rifiuti. “La sostenibilità non può essere solo uno slogan – spiega l’assessore all’ambiente Irene Padovani – e questo percorso di coinvolgimento delle imprese del territorio iniziato da oltre un anno vuole individuare delle sinergie pubblico–private per la transizione ecologica del territorio attraverso la condivisione di buone pratiche e azioni concrete tra imprese e Istituzioni”.

L’indagine ha coinvolto 20 imprese del Patto e 600 dei loro lavoratori, e ha evidenziato che le principali provenienze del personale impiegato nelle aziende intervistate sono Firenze (23%), Prato (18%), Sesto Fiorentino (9,7%), Campi Bisenzio (7,9%) e Calenzano (7,5%). Oltre l’85% dei lavoratori intervistati per raggiungere il posto di lavoro utilizza mezzi privati con motore a combustione, prevalentemente auto o moto, solo circa il 9% utilizza mezzi di trasporto pubblici, quali bus o treno, e il 37% dei lavoratori ha manifestato insoddisfazione sulla modalità di spostamento attualmente utilizzata. Il 42% del campione si è dichiarato interessato all’utilizzo di forme di mobilità condivisa quali navette per il trasporto collettivo e car pooling, ed è stato stimato che se la stessa percentuale di popolazione lavorativa del distretto di Calenzano adottasse effettivamente un mezzo di trasporto condiviso per lo spostamento casa-lavoro, si abbatterebbero oltre 2.500 tonnellate di Co2eq in atmosfera all’anno, apportando così un contributo significativo alla riduzione delle emissioni complessive di gas a effetto serra del territorio.

“Le linee guida dei Piani degli spostamenti casa-lavoro – continua l’assessore Padovani – sono state predisposte per le aziende del Patto di Calenzano per supportarle nell’adottare piani aziendali di mobilità sostenibile per facilitare l’accessibilità ai luoghi di lavoro e ridurre le emissioni climalteranti derivate dagli spostamenti dei propri dipendenti”.