LASTRA A SIGNA – “Ieri sera ci è stato comunicato dal rappresentante legale della Bally Studio srl di proprietà Regent LP, fondo di investimento californiano subentrato da qualche mese come proprietario, la chiusura dello stabilimento di Lastra a Signa. Chiusura che avviene, nei piani dell’azienda, senza avere utilizzato nessun tipo di ammortizzatori sociali. Riteniamo questo percorso, che arriva alla fine di scelte aziendali non adeguate, inaccettabile, sbagliato e non praticabile”: a dirlo sono Mauro Faticanti, Cgil Firenze e Yuri Vigiani, Filcams Cgil Firenze
La Bally Studio srl, aggiungono, “non è una azienda contoterzista ma un vero e proprio Brand che produce a nome proprio abbigliamento, borse e piccola pelletteria. Siamo dunque di fronte al primo Brand che a fronte della crisi della pelletteria sceglie di scomparire lasciando 55 persone senza alcuna soluzione. Come Cgil e Filcams chiediamo l’apertura di un tavolo alla unità di crisi della regione Toscana in cui porremo il ritiro dei licenziamenti e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Siamo assolutamente contrari a questo tipo di scelte, chiediamo alla Regione Toscana di essere al fianco dei lavoratori dichiarando inaccettabili i licenziamenti come strumento per la gestione della crisi nel settore della pelletteria”.
E ancora: “Il Governo nazionale, con la sua non azione, si sta assumendo la responsabilità di un massacro sociale, ribadiamo le nostre richieste, già avanzate ai vari tavoli da Roma in giù, di dotarsi di una politica industriale degna di questo nome e finanziare nuovi e concreti ammortizzatori sociali, per tutti i settori coinvolti, adeguati alla gravità della crisi. La salvaguardia della filiera produttiva della pelletteria del territorio deve essere protetta proprio a partire dalle sue capacità produttive e impiantistiche. Chiudere significa impoverire un territorio in maniera irreversibile”.
“Alle associazioni datoriali, a partire da Confindustria, – concludono – chiediamo di agire un ruolo di responsabilità e l’apertura di un tavolo per la gestione complessiva delle crisi. Ai Principali brand del lusso presenti sul nostro territorio chiediamo esplicitamente di non seguire questa strada, di assumersi le proprie responsabilità e di confrontarsi con noi su soluzioni socialmente sostenibili. Martedì prossimo ci sarà l’assemblea nella quale proporremo iniziative di lotta alle quali si affiancheranno i lavoratori delegati di tutto il distretto della pelletteria a difesa dei lavoratori della Bally studio srl. Difenderemo il distretto fiorentino da chi pensa che la crisi la debbano pagare i lavoratori. Chiediamo a tutti i soggetti, istituzionali, politici di dimostrare concretamente da che parte stare”.