SIGNA – L’ufficializzazione della sesta lista a sostegno della sua candidatura è stata anche l’occasione per fare una chiacchierata a 360 gradi con Monia Catalano, che proprio in questi giorni ha reso noti nome e simbolo di Signa nel cuore, “ultima nata” all’interno della sua coalizione, “La Signa che vorrei”. “Il nostro laboratorio per Signa – spiega – si arricchisce di una nuova lista dopo Fratelli di Signa, Prima Signa, Uniti per Signa, Signa al Centro e A Sinistra per Signa. E’ il segno che nella nostra comunità c’è un fermento che non si vedeva da tanto tempo e che c’è una grande voglia di costruire materialmente qualcosa di buono per Signa, mettendosi a disposizione. Questo è il metodo giusto per cooperare e per far bene. Signa nel cuore è una formazione creatasi strada facendo, durante gli incontri partecipativi, i tavoli di lavoro programmatici aperti a tutti, i confronti con le realtà culturali, associative, imprenditoriali della cittadina signese. Una lista civica e totalmente apartitica, formata da studenti, pensionati, casalinghe, cittadini comuni che, come noi hanno capito l’importanza dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno, compreso i nostri valori e condiviso i nostri progetti per Signa”.
Quando manca in pratica un mese alle elezioni, quale è il suo stato d’animo?
“E’ un periodo intenso e interessante al tempo stesso, sia per le emozioni che sto vivendo, ma anche di autostima. Quale è stata la “molla” che ha fatto scattare tutto questo entusiasmo e che mi ha spinto a candidarmi? Signa è un Comune con delle potenzialità enormi e, vivendo qui da 25 anni, non vedendole valorizzate come si deve, ciò ha provocato in me un grande dispiacere. E’ una situazione che non mi rappresenta e che ha fatto emergere il mio senso di responsabilità verso questo paese. Un esempio su tutti è il parco dei Renai, un’area che rappresenta la nostra comunità e che merita più attenzione”.
A chi dice che la vostra è una coalizione troppo eterogenea e che potrebbe avere problemi di governabilità cosa risponde?
“La mia formazione professionale e il mio lavoro mi hanno sempre portata a rapportarmi con tante persone con altrettante idee diverse fra loro, ma unite dal desiderio di tagliare lo stesso traguardo. E l’esperienza maturata in questi anni mi ha fatto capire che anche in politica ciò che è fondamentale è la strategia di condivisione da attuare per raggiungere un obiettivo comune. Nelle differenze si trovano le ricchezze. La regola essenziale? Si parla solo del bene di Signa. Così come ritengo positivo lo “sganciamento” dai simboli di partito: è il frutto del lavoro fatto da persone che comprendono appieno il messaggio che vogliamo far passare”.
Se sarà eletta sindaco, quali saranno le priorità?
“La viabilità, i trasporti e il decoro urbano saranno ai primi posti del mio e del nostro lavoro. Ma dobbiamo pensare anche ai più giovani, garantendo loro nuove opportunità. Se mi guardo intorno, tuttavia, vedo anche Villa Alberti, un bellissimo ambiente nel centro di Signa, anche se, a mio parere, c’erano altre priorità e con i 2 milioni e mezzo di mutuo che sono stati necessari per il suo acquisto, il problema dei cimiteri era risolto. Infine, la riorganizzazione della macchina comunale a cui, nonostante le tante professionalità presenti, è totalmente mancato l’indirizzo politico”.
Scelga quale sarà il suo primo intervento…
“La questione dei parcheggi, la strategia fin qui adottata dall’amministrazione comunale non ha certo soddisfatto le esigenze dei cittadini. I signesi, invece, meritano di parcheggiare gratuitamente nel territorio in cui vivono e lavorano e questo, insieme a un migliore decoro urbano, sarà il primo obiettivo che dovremo raggiungere”.