“Montabbano sono!” di Robecchi: ironico, divertente, irriverente, gustosissimo

CAMPI BISENZIO – Nascondersi, camuffarsi, fingersi trash per sopravviere allo tsunami della tv spazzatura, a una crescente dislessia culturale, alla dittatura dei “like” e dei “cuoricini”, dei “piacioni” a tutto schermo (piccolo o grande) in una paella di parole gettate a vanvera e pensieri incolti come campi di cicoria. E’ quello che vuole fare Mombelli […]

CAMPI BISENZIO – Nascondersi, camuffarsi, fingersi trash per sopravviere allo tsunami della tv spazzatura, a una crescente dislessia culturale, alla dittatura dei “like” e dei “cuoricini”, dei “piacioni” a tutto schermo (piccolo o grande) in una paella di parole gettate a vanvera e pensieri incolti come campi di cicoria. E’ quello che vuole fare Mombelli critico letterario che si occupa della pagina dei libri in un grande giornale italiano, ma che si trova, per sopravvivere, a diventare un “fashion blog” di occhiali. Occhiali per vedere il nuovo mondo fatto di tv spazzatura, di cinepanettoni e di frasi fatte. Mombelli viene internato in una clinica per essere rieducato secondo le modalità “discarica culturale”. Ironico, irriverente, terribilmente autentico, è “Montabbano sono!” Spettacolo tratto dall’omonimo racconto di Alessandro Robecchi (in “Piovono pietre” Laterza Edizioni) in scena sabato 20 e domenica 21 al Teatrodante Carlo Monni. Un testo gustosissimo che ci mette di fronte alla nostra realtà (un gioco pirandelliano dell’essere e dell’apparire, quasi sempre trash) dove Step è una giovane raffinata musicista colpevole di amare la musica di Miles Davis e Sempieri è un ex sceneggiatore che non si arrende all’avanzata dei nuovi barbari. Sono chiusi nella clinica di rieducazione dove si insegnano i gossip delle Isole televisive, dei cinepanettoni e della musica mordi e fuggi, insieme a loro uno psicoterapeuta che nasconde dietro i codici le frasi sensate, le domande e i dubbi. Mombelli indossa gli occhiali quelli che gli consentiranno di vedere lo squallore culturale e sfidare e sconfiggere i “nuovi mostri”.

A portare in scena il testo di Robecchi (sabato lo scrittore milanese era in platea per la prima dello spettacolo) I Pinguini Theater in collaborazione con Fondazione Accademia dei Perseveranti. Lo stesso Robecchi ha adattato il testo insieme a Luca Palli, mentre la regia è firmata da Andrea Bruno Savelli. In scena: Pietro Venè, Aldo Innocenti, Cristina Bacci, Simone Petri, Bettina Bracciali, Paolo Gualtierotti, Ilaria Morandi e Sergio Forconi.