CAMPI BISENZIO – Ribatte sulla sicurezza e sull’impatto ambientale, in materia di aeroporto, Marco Monticelli (Fare Città). E lo fa da un lato muovendo una serie di critiche alla Regione, E, dall’altro, invitando i campigiani “a tenere alta l’attenzione”. “Nei giorni scorsi – spiega – abbiamo letto una serie di uscite mediatiche da parte del presidente Giani, sulla presunta bontà della nuova pista, che ci ha informato al tempo stesso di un ulteriore aumento dei costi. Non solo, perché contemporaneamente è arrivata una comunicazione al Comune di Campi Bisenzio da parte del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica con cui ci sono stati notificati i documenti dell’integrazione al PCAR (Piano di Contenimento e Abbattimento Rumore) previsto sull’attuale pista, documento prodotto da Toscana Aeroporti”.
“Il suddetto piano – aggiunge – doveva essere adottato già nel 2003, con revisione quinquennale, con l’obbligo di attuare già a quel tempo le mitigazioni acustiche a favore dei cittadini sorvolati di ieri e di oggi, ma niente è stato attuato nonostante tutti gli organi preposti al controllo fossero perfettamente a conoscenza degli obblighi di legge. Interventi che, lo ripeto, dovevano essere già stati attuati da oltre vent’anni. La domanda che mi pongo è semplice, ovvero come possiamo avere fiducia in questi organi di controllo, che in questo arco di tempo non hanno mai tutelato il bene della salute e dell’ambiente per i cittadini da loro amministrati. Ma, ancora di più, come possiamo avere fiducia nelle promesse di garanzia e tutela per quei cittadini che in futuro avrebbero a che fare con la nuova pista se mai venisse costruita?”.
“E’ pertanto doverosa, – conclude – da parte dei campigiani, una riflessione su come questi stessi problemi potrebbero nel futuro riguardare i sorvolati di Capalle e non solo, visto il comportamento da parte degli organi di controllo, Cittadini che non potrebbero certamente contare neppure sulla tutela del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e della stessa Regione Toscana, come ormai evidenziato dalle prescrizioni sanitario-ambientali del 2003, rimaste ancora oggi totalmente inattuate”.