Morreale (SI): “Troppi lavoratori hanno perso in questi anni difficili il loro 1 maggio. È ora che tornino a fare festa…”

CAMPI BISENZIO – In occasione del 1 maggio riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Andrea Morreale, segretario di Sinistra Italiana a Campi Bisenzio. Ogni 1 maggio è un messaggio, che va cercato, scoperto e decifrato nelle pieghe del nostro presente, nelle sue contraddizioni, nei suoi dolori e nelle sue speranze. Quando un Paese non riesce […]

CAMPI BISENZIO – In occasione del 1 maggio riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Andrea Morreale, segretario di Sinistra Italiana a Campi Bisenzio.

Ogni 1 maggio è un messaggio, che va cercato, scoperto e decifrato nelle pieghe del nostro presente, nelle sue contraddizioni, nei suoi dolori e nelle sue speranze. Quando un Paese non riesce a occupare i giovani, che sono sempre la sua parte migliore e più creativa, produce due danni molto gravi: perde l’energia più potente che possiede e priva il suo presente migliore e il suo futuro della possibilità di crescere. Quando un giovane, una volta concluso il suo iter formativo, non trova in breve tempo l’opportunità concreta di far crescere  in lavoro la sua formazione, si assiste tristemente all’appassimento del suo potenziale creativo e al deterioramento del suo capitale umano. I capitali di un Paese – non dimentichiamolo mai – sono certamente composti dalla sua tecnologia, dai suoi patrimoni naturali e culturali, dai suoi mezzi finanziari ed economici. Ma il suo primo capitale più produttivo e prezioso sono le persone, e tra queste i giovani. Lasciare sfiorire questi capitali personali è un reato civile e morale che non resta mai impunito. Lo spreco di questi capitali oggi, riduce domani (un domani molto prossimo) la competitività economica, la robustezza etica e sociale, allenta il legame sociale, impoverisce tutti. Un reato che stiamo perpetrando già da troppo tempo, e che dobbiamo assolutamente fermare. A tutti i livelli. Innanzitutto sul piano politico, istituzionale e sindacale. Dobbiamo dare vita, subito, a una redistribuzione del lavoro che c’è. Tutti i giorni ci incontriamo, parliamo, cooperiamo grazie al nostro lavoro. Quando troppa gente resta fuori dal mondo del lavoro, nella nostra società molte “parole” perdono significato sociale, il nostro discorso collettivo diventa monco, la nostra democrazia e la nostra Repubblica perdono il loro primo fondamento. L’Italia è una Repubblica democratica perché è fondata sul lavoro. Infine, è molto significativo e importante che la nostra civiltà onori il lavoro con un giorno di festa, con un giorno di non lavoro. Per la buona festa il lavoro è necessario, e viceversa. Quando non si lavora e si vorrebbe e dovrebbe lavorare, si intristisce anche la festa. Privare una persona del lavoro significa privarlo anche della gioia della festa. Troppi lavoratori hanno perso in questi anni difficili il loro 1 maggio. È ora che tornino a fare festa.

Andrea Morreale (segretario Sinistra Italiana Campi Bisenzio)