Morte Silvano Campeggi. Il ricordo di Agostino Barlacchi

CALENZANO – La morte di Silvano Campeggi, avvenuta ieri 29 agosto, pittore italiano e celebre “cartellonista” per le case di produzione cinematografiche di Hollywood, viene ricordata da Agostino Barlacchi che nel 2007 aveva chiesto a Campeggi di realizzare un drappalio per le iniziative a Settimello. Ecco il ricordo di Agostino Barlacchi: “Erano gli anni d’oro […]

CALENZANO – La morte di Silvano Campeggi, avvenuta ieri 29 agosto, pittore italiano e celebre “cartellonista” per le case di produzione cinematografiche di Hollywood, viene ricordata da Agostino Barlacchi che nel 2007 aveva chiesto a Campeggi di realizzare un drappalio per le iniziative a Settimello.

Ecco il ricordo di Agostino Barlacchi:

“Erano gli anni d’oro del  Drappalio di Settimello la famosa disfida da me ‘inventata’ su ricerche e basi storiche che fondeva questo neologismo fra drappo medievale e palio delle contese.

Volevo che il ‘cencio’ fosse creato da un artista di fama Internazionale come Silvano Campeggi in arte Nano. Era il  2007 e non ci pensai due volte a prendere le tortuose vie di Bagno a Ripoli alto per andare a trovarlo. Suonai alla sua porta e venne proprio lui ad aprirmi.

‘Buon giorno Maestro sono l’organizzatore del Drappalio di Settimello  che senza dubbio ne avrà sentito parlare! Mi guardò  fra lo stupito e il divertito e mi disse: di cosa hai bisogno?’

Divenimmo amici subito, sembrava che quel giorno ci fossimo ritrovati dopo tanto tempo e iniziò a farmi tante confidenze e raccontarmi tante storie. Io sapevo le sue doti, lo studiavo perché sapevo tante cose di lui del grande Maestro che aveva collezionato premi e encomi da tutto il mondo per aver portato su carta quando ancora non esisteva il ‘computer’ il logo, l’immagine di tanti film della Metro Golden Majer,  e di tutte le case di produzione cinematografiche del mondo. Da Ben Hurm, West Side Story, Via col vento, fino a quando la grande Marylin che per la prima volta dovette ritrarla per il manifesto di un film gli disse ‘mi devo spogliare Maestro? E lui disse da grande signore quale era, non c’è bisogno’. Mi rivelò, portandomi in terrazza dove si scorgeva tutta la piana Fiorentina, di quando era compagno di banco di un ‘altro Maestro del cinema, Franco Zeffirelli e studiavano i bozzetti per le opere. Poi ci mettemmo al lavoro. Vorrei il Drappo di Settimello con la Torricella ‘il castello che sovrasta Settimello sullo sfondo’. Raccontai cosa era il Drappalio. Lui mi disse che aveva appena disegnato quello per il Palio di Siena. Fu allora che mi sentii ancora più piccolo, ma il gioco continuava. Forse mentre parlavamo lui stava già abbozzando l’opera. Mi salutò e mi disse: risentiamoci. Nei giorni a venire mi telefonò e mi disse: è pronto. Vieni a vedere se ti piace.

Ritornai a casa sua e mi aprì la porta sua  moglie che fungeva per lui come il suo menager. Mi disse gli hai proprio preso il cuore te lo ha già fatto e sopratutto non vuole niente… ‘Nano’ mi consegnò il bozzetto e mi disse ci vediamo sabato 15 settembre alla cena medievale per la ‘firma’ in diretta sul posto.

Lo ringraziai e fu allora che vidi in quell’opera tutta la sua innata forza  che è retaggio solo dei Grandi. Un Cavaliere medievale che scende dalla strada della Torricella con la spada alzata verso Settimello. Poi ci vedemmo al Banchetto della Cena Medievale. Firmò il Drappalio, gli venne consegnata una medaglia del Consiglio Regionale della Toscana e disse al pubblico ‘vinca il migliore’ perché questo disegno è davvero il migliore.

Ciao Nano per averci regalato un saggio della tua bravura ma sopratutto per aver fatto grande il piccolo paese di Settimello sia pure per  quegli anni nel quale si disputava il Drappalio”.