SESTO FIORENTINO – Come era prevedibile, anche in previsione anche della festa del lavoro di lunedì 1 maggio, la morte di Fabio Rossini ha provocato numerose reazioni. L’ultima in ordine di tempo è quella di Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, che commenta così quanto successo ieri sera all’Osmannoro: “La festa del 1 maggio si è trasformata in lutto. Ancora una volta siamo costretti a commentare una tragedia che sconvolge un’intera famiglia. E’ evidente che c’è ancora molto lavoro da fare sulla prevenzione. Non possiamo archiviare nel fatalismo morti causate da incidenti sul lavoro che è nostro dovere impedire attraverso maggiore controllo e un maggiore senso di responsabilità”. E aggiunte: “Proprio alla vigilia della festa del 1 maggio, dove si ricorda la dignità del lavoratore, sembra paradossale doversi confrontare ancora una volta con un dramma di questa entità. Tutti, enti, istituzioni, sindacati e associazioni, dobbiamo fare la nostra parte per rendere la cultura della sicurezza sul luogo di lavoro non un mero principio o un insieme di adempimenti burocratici, ma una realtà che deve essere attuata con ogni sforzo”.
Morte sul lavoro, Martelli (Acli): “1 maggio da festa diventa lutto”
SESTO FIORENTINO – Come era prevedibile, anche in previsione anche della festa del lavoro di lunedì 1 maggio, la morte di Fabio Rossini ha provocato numerose reazioni. L’ultima in ordine di tempo è quella di Giacomo Martelli, presidente di Acli Toscana, che commenta così quanto successo ieri sera all’Osmannoro: “La festa del 1 maggio si è […]