Moschea. Forza Italia “Il Comune non informa. Faremo il referendum”

SESTO FIORENTINO – Mancanza di informazione: è quanto affermano i rappresentanti di Forza Italia sulla ipotesi di costruzione della nuova Moschea a Sesto Fiorentino. “L’amministrazione comunale Falchi non fornisce informazioni sugli sviluppi per la costruzione della moschea – afferma la capogruppo di Forza Italia Maria Tauriello – Siamo rimasti al protocollo d’intesa del dicembre scorso […]

SESTO FIORENTINO – Mancanza di informazione: è quanto affermano i rappresentanti di Forza Italia sulla ipotesi di costruzione della nuova Moschea a Sesto Fiorentino. “L’amministrazione comunale Falchi non fornisce informazioni sugli sviluppi per la costruzione della moschea – afferma la capogruppo di Forza Italia Maria Tauriello – Siamo rimasti al protocollo d’intesa del dicembre scorso in cui al punto 8 si parlava della partecipazione: ci chiediamo che fine ha fatto la volontà di informazione”. Questa mattina un gruppo di esponenti di Forza Italia insieme ad alcuni cittadini si sono trovati nell’area tra via Pasolini e via Terzani, luogo dove dovrebbe essere costruita la nuova moschea.

“Le notizie le veniamo a sapere il giorno dopo come quando è arrivato a Sesto il rappresentante dell’Islam – prosegue Tauriello – abbiamo chiesto la possibilità di fare un’assemblea, ma la nostra richiesta è stata bocciata. E’ stata bocciata anche la nostra richiesta di una commissione, urbanistica, per conoscere il percorso per la realizzazione della moschea. L’amministrazione comunale ci ha detto che la commissione indicata per questo argomento è quella della cultura. Adesso, insieme agli altri gruppi politici dell’opposizione abbiamo presentato la richiesta per una commissione sulla cultura. Siamo in attesa della risposta”.

Anche il progetto di organizzare un referendum, spiega Forza Italia, sta subendo rallentamenti burocratici.

“Ci siamo attivati per far partire la raccolta firme, ne servono 2500 – spiega Marco Allegrozzi coordinatore di Forza Italia di Sesto Fiorentino – ma abbiamo incontrato due problemi. Il primo è legato al tipo di domanda da proporre, il reolamento di Sesto, in questo senso è molto restrittivo e la seconda riguarda la raccolta firme: una volta completata sarà sottoposta ad un comitato di garanti del quale ne fa parte il sindaco e il difensore civico. Il difensore civico, però, è una figura che non esiste più a Sesto. Questo mi fa pensare come possa essere tenuto in considerazione il parere della cittadinanza. Quindi abbiamo chiesto, prima di tutto, di rivedere l’iter per il referendum”.

“Non vogliamo che la provincia diventi un luogo scomodo dove si mette di tutto – dice il vice-coordinatore provinciale di Forza Italia Paolo Gandola – la questione della moschea è una patata bollente che non ha voluto neppure Firenze ed è approdata qui, in provincia. In questa zona di Sesto, via Pasolini, si rischia la ghettizzazione. L’unica via d’uscita è la raccolta di firme”.