FIRENZE -“Il tema Multiutility è interessante, soprattutto se aiuta a dire parole chiare sul risparmio in bolletta e sugli impianti, in particolare quelli indispensabili sul tema rifiuti. Il tema Multiutility ci dice anche che il Pd è una polveriera politica e ci fa vedere cosa accade se insegue i populisti del no a prescindere, la sinistra della sinistra e Conte. Dai voti e dal dibattito sulla Multiutility, il Pd ha chiara la differenza tra stare con i riformisti o con chi prepara ricorsi”: a dirlo sono Tommaso Triberti, coordinatore metropolitano Italia Viva Firenze, Marco Ruggiero, coordinatore provinciale Italia Viva Prato, Francesco Grazzini, coordinatore cittadino Italia Viva Firenze, e i consiglieri comunali Gabriele Toccafondi (Sesto Fiorentino), Stefano Pacinotti (Scandicci) e Giacomo Sbolgi (Prato)
“Noi – aggiungono – non abbiamo paura del privato, della borsa, neppure del mercato, per questo abbiamo votato a favore nei consigli comunali o nelle giunte. Sul metodo adottato invece vogliamo dire e ribadire al Pd che si può migliorare e di molto. Politicamente notiamo che parte del Pd ha voluto inseguire la sinistra, in alcuni e importanti casi hanno votato “no”: Vaglia, Calenzano, Fiesole. A Sesto Fiorentino, dove il Pd è in maggioranza e in giunta, neppure votano una delibera e regna il silenzio. Per non parlare dei gruppi di sinistra e dei 5 Stelle, con cui il Pd nazionale vorrebbe allearsi, che votano contro, scendono in piazza con i comitati e ipotizzano ricorsi. Noi siamo un’altra cosa, a noi non fa paura la borsa e la Multiutility mista pubblico privato. Però vanno dette le cose chiaramente”.
“Sul tema rifiuti, per esempio, – concludono – va detto chiaramente che senza impianti la situazione è esplosiva. Sul tema bollette invece, basta avere una società mista pubblico privato, ma anche solo pubblica, per avere servizi efficienti e tariffe basse? No. Gli esempi, e i bilanci di Consiag, Toscana Energia, Publiacqua, Alia, società per azioni in cui i comuni sono maggioranza o rappresentano una quota importante, dimostrano che gli utili a fine anno sono molto importanti e vanno a vantaggio dei soci, ovvero dei privati ma anche dei Comuni. Certamente i Comuni hanno vantaggi perché hanno entrate economiche importanti, però tutte queste entrate per i comuni arrivano dalle tariffe e dalle bollette. Tutto questo cambia con la Multiutility? Prendendo ad esempio i bilanci degli ultimi anni e facendo una media, la somma in un anno degli utili divisi tra i soci, arriva tra i 60 e i 70 milioni, per non parlare degli utili”.