Muscas (Sesto 2014) ringrazia gli elettori “il rinnovamento non è ancora arrivato”

SESTO FIORENTINO – All’indomani delle elezioni, Fabrizio Muscas, che aveva corso come sindaco per il Movimento Sesto 2014, ringrazia gli elettori che domenica hanno scelto lui e la sua lista. “Il vostro voto ci ha consentito di raggiungere, in condizioni di grande difficoltà, un risultato concreto: siamo in Consiglio Comunale. E’ li che si decidono […]

SESTO FIORENTINO – All’indomani delle elezioni, Fabrizio Muscas, che aveva corso come sindaco per il Movimento Sesto 2014, ringrazia gli elettori che domenica hanno scelto lui e la sua lista.
“Il vostro voto ci ha consentito di raggiungere, in condizioni di grande difficoltà, un risultato concreto: siamo in Consiglio Comunale. E’ li che si decidono le sorti della città ed è li che vogliamo stare” afferma Muscas in una nota. Che rivendica a quell’ 8% di consensi ottenuti una notevole importanza. “In una città la cui politica è caratterizzata da una fortissima egemonia del Partito Democratico, abbiamo raggiunto come Movimento il 7,58% dei consensi, praticamente lo stesso risultato dei partiti che sono presenti anche su scala nazionale”
Rimane l’ “amarezza”, dice Muscas, della mancanza di cambiamento, con la scelta da parte di molti elettori di riaffidarsi al “grande partito”, il Pd. “Possiamo affermare che il rinnovamento non è arrivato con queste elezioni e non arriverà certo nei prossimi 5 anni. Rimangono aperti temi decisivi per il nostro futuro – conttinua Muscas – Lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola, la realizzazione ormai imminente dell’inceneritore, la vendita della Polisportiva, la costruzione di edifici residenziali sul parcheggio di Doccia e dell’ERS a Querceto”. Tutti temi che il Movimento affronterà nei prossimi mesi e anni, “esercitando il nostro mandato con serietà, coerenza e determinazione. Un ringraziamento al popolo di Sesto, che ha scelto di dare un po’ di fiducia anche alle nostre idee, alla nostra storia, ai nostri giovani, a tutti noi. Sapremo esserne all’altezza ed onorarla!”.
Francesca Gambacciani