SESTO FIORENTINO – Rivedere l’intero sistema del Cup. E’ quanto prevede il programma di Sesto Civica sul tema della sanità. “Un argomento molto delicato – spiega il capolista Fabrizio Muscas – perché riguarda da vicino molte persone: intendiamo rivedere l’intero sistema del Cup metropolitano, un meccanismo che penalizza le fasce più deboli e incentiva le liste d’attesa, spingendo verso il ricorso alla sanità privata, con cui serve invece stabilire un’integrazione intelligente nell’interesse comune. Da medico a contatto quotidiano con i pazienti, posso affermare che non è più tollerabile che un abitante di Sesto sia costretto ad andare fino in Mugello o in Valdarno per fare degli esami o una visita, né che le persone vengano a Sesto da quelle zone”. Per Muscas “Occorre potenziare le capacità delle strutture locali, magari poliambulatoriali. Serve un rapporto diverso e più costruttivo con il privato per creare dei percorsi sanitari più snelli ma allo stesso tempo sicuri e garantiti dal sistema pubblico dei medici di famiglia, valorizzando anche le Farmacie come veri e propri presidi del Sistema Sanitario” e “Occorre anche domandarsi se le Società della Salute, a distanza di oltre dieci anni dall’inizio della loro sperimentazione abbiano veramente apportato benefici nella gestione della sanità tali da giustificare le spese sostenute per i loro apparati – prosegue Muscas – E’ sintomatico che in molte zone della Toscana non siano mai state messe in atto, ed è noto che nella maggioranza dei casi siano servite fino ad oggi prevalentemente per distribuire i fondi sociali pubblici. C’è da chiedersi se non sia sufficiente a questo scopo un semplice ufficio comunale”.
La proposta di Sesto Civica tocca da vicino anche i progetti in materia di welfare: “Su questo fronte – conclude Muscas – siamo per una nuova forma di impegno in cui gli sforzi del Comune siano indirizzati non solo a finalità assistenziali ma anche a nuove esperienze che prevedano, nell’utilizzo dei fondi sociali, per i giovani anche incentivazioni per esperienze lavorative, e per gli anziani sperimentazioni di affidamento di compiti socialmente utili”.